L'associazione: la decisione della Giunta regionale contribuisce all'indebolimento del particolarismo culturale valdostano
L'ufficializzazione del nome di Breuil-Cervinia accettata dalla Giunta regionale è «un segnale preoccupante per la culturale, le lingue e l'autonomia della Valle d'Aosta» e «un precedente pericoloso». Lo afferma l'associazione Nos Accents che si occupa della toponomastica e della linguistica valdostane.
Sin da quando la questione Breuil-Cervinia/Le Breuil è sorta, l'associazione si è mossa contro l'inserimento di "Cervinia" nella denominazione ufficiale trattandosi di un nome inventato in epoca fascista. Secondo Nos Accents, il governo valdostano non avrebbe rispettato «il dovere di salvaguardare il patrimonio linguistico e culturale» dando il parere favorevole a Breuil-Cervinia, «ignorando le sue responsabilità sulla preservazione del patrimonio culturale immateriale» come stabilito dalla convenzione Unesco del 2003.
Ancora, l'associazione ritiene che questa decisione contribuisca «all'indebolimento del patois valdostano, del plurilinguismo e del particolarismo culturale che sono alla base dell'autonomia della nostra Regione».
C.R.