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Per il futuro del Casinò esternalizzazione o mantenimento della gestione pubblica

Consegnato lo studio che analizza necessità di investimenti e modalità di gestione percorribili della casa da gioco e del complesso alberghiero di Saint-Vincent

Casinò di Saint-Vincent

Il dossier Casinò di Saint-Vincent torna di attualità nella politica valdostana. In questi giorni i consiglieri regionali hanno ricevuto lo studio che analizza possibili modalità di gestione alternative della casa da gioco valdostana e del complesso alberghiero valutandone la percorribilità. L'esito di questa valutazione condotta dallo studio Ernst&Young è piuttosto chiara.

Partendo dalle possibilità accantonate: la cessione non è possibile per questioni giuridiche e normative mentre l'ingresso di un eventuale partner commerciale renderebbe difficile monitorare le responsabilità sulle performance. Invece una partnership a livello societario, con la maggioranza delle quote in mano alla Regione, sarebbe complicata e comporterebbe vincoli sul lungo periodo.

L'analisi quindi si concentra sulle due possibilità ritenute concretamente perseguibili e cioè mantenere tutto come è allo stato attuale oppure affidare la gestione a un soggetto terzo, procedendo quindi con una esternalizzazione.

Nel primo caso servono investimenti: Casinò e complesso alberghiero hanno necessità di un piano di rilancio che, mantenendo la gestione pubblica, richiede l'impegno di importanti risorse economiche prese dal bilancio regionale. L'esternalizzazione invece gioverebbe alla Regione in quanto le responsabilità su attività operative e risultati sarebbero in capo al privato. Chiaramente però in questo caso il privato, assumendosi le responsabilità, avrebbe la possibilità di compiere scelte ad esempio sul mantenimento o meno dell'organico che tra l'altro, sempre secondo l'analisi condotta, necessita di un ricambio generazionale a livello di croupier e di un incremento dei manager che possano attuare il piano di investimenti.

Sempre con riferimento al personale, lo studio Ernst&Young segnala altri due lati della stessa medaglia. La gestione pubblica potrebbe essere improntata maggiormente su un'ottica "sociale", ma a scapito dell'incisività degli investimenti, mentre un management privato sarebbe incentivato ad incrementare il volume di affari però con una gestione del personale più attenta alle logiche di mercato.

 

 

Marco Camilli

 

 

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