Lavevaz: 'lavorare in prospettiva per ripartenza del sistema produttivo'. Lega: 'Il tempo è scaduto'
AOSTA. Il Consiglio regionale ha iniziato l'esame del Defr, il Documento di economia e finanza della Valle d'Aosta per il triennio 2021/2023, presentato un mese fa dal governo valdostano.
Mercoledì pomeriggio è iniziata la discussione generale che prosegue oggi. All'esame dell'aula anche 28 ordini del giorno depositati, di cui 23 a firma della Lega Vallée d'Aoste, 4 del gruppo Pour l'Autonomie e uno presentato della maggioranza.
Intervenendo da remoto il presidente della Regione, Erik Lavevaz ha parlato di un Defr "strutturato per mettere in evidenza le misure di emergenza ricalibrando le priorità inserite nel programma di Legislatura. Il rendiconto metterà poi a disposizione le risorse necessarie, dando le risposte più importanti alle attività economiche, in maniera armonica con quelle nazionali, secondo i tempi stabiliti. Nel corso del 2021 - ha affermato - dovremo ancora affrontare gli aspetti sanitari di questa pandemia: l'emergenza non è terminata e la gestione dei vaccini sarà prioritaria. Per rispondere alla crisi economica e sociale, abbiamo agito nella maniera più rapida possibile con interventi puntuali come quelli appena approvati, bisognerà poi lavorare in prospettiva per la ripartenza del sistema produttivo valdostano, con politiche strutturali rivolte all'occupazione. Per ottenere questi obiettivi, riteniamo indispensabile un'organizzazione diversa di tutto il comparto regionale: Regione, enti locali, società partecipate, enti strumentali".
"Il Covid è il punto focale da cui si declineranno le azioni finanziarie ed economiche contenute nel Defr", ha aggiunto l'assessore alle finanze, Carlo Marzi. "Su un documento che dura tre anni come il Defr è necessario guardare con serietà e coraggio al post Covid, perché quando la pandemia sarà passata dovremo guardarci negli occhi e cercare tutti assieme delle soluzioni".
Nei primi interventi della discussione in aula i gruppi di opposizione hanno criticato il documento. Secondo Stefano Aggravi (Lega VdA) "il Defr non chiarisce alcune ombre del programma di governo", come la questione del collegamento di Cime bianche o altri temi su cui le due anime della maggioranza ancora non hanno trovato un accordo. Nel documento programmatico "ci sono azioni condivisibili anche se non del tutto sufficienti - ha evidenziato il consigliere leghista -, ma manca un capitolo puntuale sulle risposte per l'emergenza. Servivano poche, ma chiare misure velocemente spendibili per salvare la parte di tessuto economico al collasso. Il tempo è scaduto e le manifestazioni ce lo dimostrano ogni giorno di più".
Per Pour l'Autonomie il capogruppo Marco Carrel ha paragonato il Defr a "un libro dei desideri con all'interno nulla di tangibile, di misurabile. Per programmare bisogna conoscere la meta e quali risorse si hanno. Questo documento - ha accusato - indica tantissime strade, ma non quella in cui la governo vuole portare la Valle d'Aosta".
Clara Rossi