Il vicecapogruppo leghista chiede chiarezza «nell'interesse dei propri utenti della credibilità dell'Usl»
«Non è forse il caso che l'amministrazione faccia chiarezza al suo interno nell'interesse dei propri utenti e della credibilità dell'azienda Usl medesima, pur a fronte della mancanza di reati così come appurato dalle autorità competenti?». Lo scrive su Facebook il consigliere regionale della Lega Stefano Aggravi a proposito dell'inchiesta sui furbetti del vaccino in Valle d'Aosta, che vede indagate una dottoressa e un'addetta al servizio InfoVaccini, e sui rapporti tra politica e Usl per le assunzioni.
«Non credo che si possa fare finta di nulla - scrive il vicecapogruppo leghista Aggravi -, perché quando si parla di pubblica amministrazione anche nel metodo e nei processi aziendali non possono mai venire meno i principi di efficienza, economicità delle scelte, terzietà delle valutazioni e trasparenza degli atti adottati». Aggravi sottolinea la necessità di «approfondire certi passaggi, note vicende, ruoli e responsabilità nel suo primo interesse e di quello di tutta l'utenza finale. Non può esserci ombra di dubbio alcuna sulle modalità di 'governo' e di spesa della sanità pubblica. Il fatto che non siano stati riscontrati reati è senza dubbio positivo, ma c'è dell'altro su cui è necessario fare le dovute considerazioni».
Secondo il consigliere regionale è «necessario valutare l'opportunità di costituire una commissione d'inchiesta dedicata a tale scopo al più presto».