In Consiglio regionale interpellanza della Lega sulla possibilità di collegare direttamente le due località
Sul progetto di un collegamento tra Pila e Cogne bisogna «procedere con serietà senza creare esagerate aspettative». Lo afferma l'assessore regionale allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, durante l'esame in Consiglio regionale di una interpellanza del gruppo Lega.
Quello dell'unione dei due comprensori è un'idea di ben lunga data, come ben ricorda il caso del "trenino", e al momento è riproposta come progetto teorico. Prende spunto del nuovo collegamento con la quale Pila Spa collegherà la zona di arrivo della telecabina da e per Aosta con la Platta de Grevon, sullo spartiacque con la vallata di Cogne.
«Uno degli elementi alla base del progetto di sviluppo della Pila Spa è quello di non precludere la possibilità di uno collegamento verso Cogne», chiarisce l'assessore Bertschy nel rispondere, mercoledì in Consiglio regionale, alle domande del leghista Stefano Aggravi sulle prospettive future dei due comprensori sciistici e turistici.
«Pila Spa - ricorda l'assessore - ha commissionato in passato uno studio sugli aspetti geologici che non ha riscontrato problematiche per la realizzazione di un collegamento funiviario tra Pila e Cogne. Dal punto di vista politico vediamo un futuro strategico, ma siamo cauti nel definire questo progetto fattibile, sia sotto il profilo tecnico sia sotto quello della sostenibilità economica». Servono «studi di fattibilità e di sostenibilità, sia ambientale, sia tecnica, sia economica», ma soprattutto bisogna tenere conto del fatto che oggi la situazione è più incerta che mai. «L'esplosione dei costi di questo ultimo periodo - evidenzia l'assessore Bertschy - può pregiudicare anche la sostenibilità degli investimenti. Le valutazioni fatte qualche mese fa, oggi vanno riverificate. In questa prospettiva, bisogna capire come andare avanti e anche valutare se questo collegamento funiviario possa essere non soltanto commerciale, ma anche di trasporto pubblico».
Secondo il vicecapogruppo della Lega questa «visione più prudente rispetto agli slanci del passato è un fatto positivo. Sono d'accordo con la necessità di avere contezza dei progetti e delle aspettative delle comunità locali, tuttavia è bene che anche quest'aula sia coinvolta. Altrimenti - osserva Aggravi - si rischia di trovarci con le stesse problematiche che si stanno avendo oggi con il progetto di Cime Bianche».
E.G.