Più donne in lista e doppia preferenza di genere tra le proposte del testo che il PD Valle d'Aosta intende discutere con la maggioranza
Il Partito Democratico presenterà nei prossimi giorni una propria proposta di legge elettorale per coniugare stabilità e rappresentanza di genere. La strada è stata indicata all'unanimità dalla direzione regionale del partito anche per rispondere alle critiche piovute dall'area del centrosinistra per il sostegno alla Giunta Testolin senza donne. Critiche che il partito bolla come «mistificazioni politiche» e «menzogne».
«Se qualche "maîtres chez nous" vuole a tutti i costi rivendicare posizioni politiche marginali che avrebbero come unico risultato quello di tornare a votare con il sistema elettorale attuale (che si è dimostrato del tutto inefficace) lo faccia»; il PD «continuerà, invece, a pensare che gli avversari siano nel campo della destra, anche se, evidentemente, non è così per tutti».
Il segretario regionale Luca Tonino spiega che la proposta di legge elettorale sarà condivisa «con tutti» una volta definita nei dettagli. Uno dei punti cardine della proposta è il sistema proporzionale con premio di maggioranza (23 seggi) assegnato alla coalizione o alla lista che ottiene almeno il 50% dei voti. Premio che può essere assegnato dopo un ballottaggio se al primo turno nessuno riesce a raggiungere il 50%. La proposta prevedrà inoltre la soglia di sbarramento al 5% e, quanto alla parità di genere, la presenza fino al 50% di donne in lista con obbligo di doppia preferenza di genere e obbligo di un governo con uomini e donne. Le altre proposte sono la riduzione del numero di firme necessario per presentarsi alle elezioni e la possibilità di candidarsi già dai 18 anni.
In Consiglio Valle sono già presenti altre due proposte, firmate Pcp e FI, dunque quello del PD sarebbe un terzo testo su cui discutere. Prima però di depositarlo, il PD vuole «illustrarla alle altre forze politiche di maggioranza evidenziando loro la volontà di trovare una sintesi condivisa su un tema così rilevante, ma evidenziando altresì che il tema della parità di genere diventa dirimente».
Serve «un sistema elettorale che consenta ai cittadini di conoscere prima gli schieramenti alle elezioni e, all’esito dello spoglio, individuare subito chi ha vinto e chi ha perso», conclude il PD valdostano.
Elena Giovinazzo