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Cogne, le riflessioni post alluvione sui collegamenti: ipotesi funivia e galleria

Il paese è isolato e lo resterà per settimane: per evitare che ricapiti in futuro serve una soluzione alternativa alla strada regionale

Strada regionale 47 danneggiata (foto Centro funzionale regionale)I danni causati dall'alluvione dello scorso fine settimana riportano di attualità la questione dei collegamenti con Cogne. Un argomento in realtà mai passato in secondo piano dal momento che eventi come cadute massi, frane o valanghe che causano l'interruzione dell'unico collegamento stradale con la vallata e cioè la strada regionale 47 (nella foto in alto dopo i danni provocati dal torrente Grand Eyvia) sono tutt'altro che rari o eccezionali. Tutto questo nonostante gli ingenti investimenti in reti paramassi e paravalanghe e altre opere di sicurezza realizzate lungo la vallata.

In occasione della visita oggi a Cogne della Giunta regionale, il presidente Renzo Testolin ha spiegato: «stiamo facendo delle valutazioni per un collegamento alternativo che possa esserci in caso di necessità».

Il primo pensiero quando si parla di collegamenti con Cogne va probabilmente al noto "trenino" anche se l'attenzione è oggi puntata anche sulla realizzazione di un collegamento con funivia tra le due località turistiche.

Nel Defr del triennio 2024/2026, al capitolo sui «principali investimenti strategici» per le società degli impianti a fune è segnalato «lo studio di approfondimento del collegamento tra Pila e Cogne». Una indicazione piuttosto generica, ma nelle scorse ore l'assessore Luigi Bertschy ha reso noto che «la società Pila sta lavorando per dare corso a questo indirizzo attraverso l'affidamento di una progettazione che permetterà di valutare le alternative a livello di costi, tempi e impatti sul territorio».

Quanto al trenino Pila-Cogne, in queste ore si è tornato a parlare anche di un possibile utilizzo della galleria del Drinc, parte dell'infrastruttura realizzata per la tramvia mai entrata in funzione.

Tornando indietro di qualche mese, allo scorso aprile per la precisione, l'assessore Bertschy aveva spiegato che la Regione stava valutando un uso infrastrutturale di quel tunnel perché «il potenziale della galleria come via di transito è al momento molto basso e ci si troverebbe di fronte a costi molto ingenti anche di manutenzione». Ad aprile l'argomento era stato affrontato in ottica turistica, ma alla luce degli ultimi eventi l'idea di poter usare l'opera come via di fuga per le emergenze non è scartata. Anzi, il presidente della Regione Renzo Testolin proprio in questi giorni post-alluvione ha suggerito che l'infrastruttura «potrebbe pure essere più sicura della strada» regionale. Di fondo rimane però la questione delle risorse necessarie per trovare una soluzione che eviti in futuro di far restare un intero paese isolato per settimane con disastrose conseguenze per la comunità locale.

 

 

Clara Rossi

 

 

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