VdA Aperta, su autonomia differenziata doppia vergogna unionisti e PD

La riforma «crea le condizioni per una secessione dall'alto delle regioni più ricche e capaci. Tra queste non c'è, vale la pena ricordarlo, la Valle d'Aosta»

Consiglio regionaleL'astensione della maggioranza sulla mozione esaminata in Consiglio regionale a favore del referendum di abrogazione dell'autonomia differenziata è, secondo Valle d'Aosta Aperta, «una doppia vergogna».

Una «vergogna», afferma in una nota la coalizione, «per gli unionisti che confermano la loro tendenza secessionista ed egoista, oltre che l'attendismo di chi aspetta sempre di schierarsi con il vincitore (l'estrema destra di Meloni o il campo largo delle opposizioni). Gli elettori dovrebbero chiedersi perché votare Manes o i consiglieri regionali autonomisti, quando poi questi, sulle questioni cruciali, non votano. Vergogna per il PD locale che non vota la linea nazionale, già confermata nelle Regioni, Sardegna compresa, in cui sono al Governo».

VdA Aperta ribadisce la sua valutazione critica verso la riforma dell'autonomia differenziata, ribattezzata "spacca Italia". «La riforma voluta da Salvini e concessa da Meloni, barattando il premierato, provoca un peggioramento della sanità e dell'istruzione pubblica e crea le condizioni per una secessione dall'alto delle regioni più ricche e capaci. Tra queste non c'è, vale la pena ricordarlo, la Valle d'Aosta, specialmente per i servizi sanitari. Una legge, inoltre - conclude VdA Aperta -, che mette a rischio la nostra stessa autonomia, già indebolita dall'attuale pessima gestione del potere locale».

 

 

redazione

 

 

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