Consiglio Valle, tensione tra Lega VdA e Forza Italia

Il consigliere Ganis nel mirino della Lega dopo il passaggio a FI: «il tradimento è un'arma a doppio taglio». Marquis: «la Lega faccia autocritica»

Christian Ganis

Christian Ganis (al centro) interviene in Consiglio regionale dai banchi del gruppo Forza Italia


Maretta in Consiglio regionale tra Lega VdA e Forza Italia dopo il passaggio del consigliere Christian Ganis dal partito di Salvini a quello di Tajani. Il cambio di casacca risale a qualche giorno fa, ma è durante la seduta di questa mattina che il Consiglio Valle ne ha discusso.

Ganis ha presentato la sua scelta come «una decisione ponderata, frutto di un lungo processo di riflessione». Forza Italia, ha detto, segue «una linea politica moderata e concreta, capace di fornire stabilità e soluzioni pragmatiche». Dopo il ringraziamento alla Lega «per il percorso condiviso in questi anni» e che «non rinnego», Ganis ha aggiunto: «le ragioni che mi hanno portato a ritenere che non ci fossero più le condizioni per proseguire su quella strada sono già state chiaramente esposte».

Proprio su quelle ragioni è intervenuto il capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin. «Nel comunicato stampa il collega parla di una "drastica virata a destra del partito" optando invece per "valori liberali, moderati ed europeisti". Una posizione - ha detto Manfrin - che non aveva mai rappresentato in alcun modo quando era nel nostro movimento. Tra l'altro, ricordo il nostro impegno comune a favore del generale Vannacci nelle ultime elezioni europee». E ancora: «Sulla "drastica virata a destra", ci chiediamo se il collega si sia sentito disturbato per la nostra volontà di difesa dei confini, quando fino a qualche settimana fa stava raccogliendo con noi le firme a sostegno di Salvini. O forse sarà per la nostra posizione sulla questione gender che però ha sempre condiviso e sostenuto senza mai nessuna obiezioni». 

Secondo Manfrin «il giudizio che le persone hanno dato su questa scelta è già evidente e il collega ne pagherà le conseguenze: il tradimento è un'arma a doppio taglio, ferisce molto di più chi la usa rispetto a chi la subisce».

Parole che hanno lasciato «francamente incredulo e sorpreso» il capogruppo di Forza Italia. «È innegabile che c'è stata una profonda virata a destra della Lega - ha replicato Pierluigi Marquis -. Qualcuno di voi dice che non è così, qualcun altro dice che c'è stata una virata a destra come baluardo contro l'offensiva della sinistra. È legittimo che un partito possa cambiare idea a livello politico ed è altrettanto legittimo che una persona che non condivide la metamorfosi faccia le sue valutazioni».

«Ci sono molti leghisti - ha ricordato Marquis - che hanno aderito a Forza Italia in quest'ultimo periodo, leghisti della prima ora: Tosi, Reguzzoni, la consigliera delle Marche, lo stesso Umberto Bossi, fondatore della Lega Nord, ha fatto votare Forza Italia alle elezioni europee a seguito di questa profonda svolta a destra che c'è stata con l'inserimento di Vannacci». E ancora, rivolgendosi sempre agli alleati del Centrodestra Unito: «credo che da parte vostra dovrebbe esserci un processo di riflessione interna, di autocritica. Diversamente, anche in funzione delle parole che ho sentito, potrebbero esserci ulteriori valutazioni».

 

 

Marco Camilli

 

 

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