Foletto (Cgil): è in gioco il diritto ad una vita dignitosa - FOTO
AOSTA. E' partita da piazza della Repubblica la "Marcia delle donne e degli uomini scalzi" promossa questa mattina ad Aosta da sindacati e organizzazioni come gesto di solidarietà verso i migranti. Tra i partecipanti anche alcuni gruppi di migranti e, tra i rappresentanti dei sindacati, Katya Foletto, segretario della Flc Cgil Valle d'Aosta.
«La partecipazione alla marcia poteva essere maggiore, ma sono aspetti da costruire. Non è così semplice raccogliere molte persone in un sabato mattina di settembre, per di più a piedi scalzi» spiega mentre il corteo percorre via Aubert.
«L'iniziativa - continua Foletto - è a piedi scalzi per simboleggiare gli uomini e le donne che non hanno nulla e si mettono in marcia per cercare un futuro migliore in Europa, in posti lontani dalle guerre, dove c'è lavoro. Quello che stanno facendo adesso anche molti italiani. Confido che i valdostani siano inclini all'accoglienza - aggiunge -, temo però ci sia un sentimento comune di paura e questo sicuramente fa vedere queste persone, che cercano un futuro migliore, come un nemico».
Il vescovo Logivnana, in una nostra video intervista, ha dichiarato che spetta alla politica trovare una soluzione dando stabilità ai Paesi di provenienza dei migranti. «In parte - dice Foletto - la politica sicuramente ha la responsabilità di dare un indirizzo alle proprie scelte rispetto a cosa si promuove nei Paesi in via di sviluppo e anche la società civile in generale e le istiuzioni, come quelle religiose, hanno la loro responsabilità. Il sentimento caritatevole o pietistico non può essere quello prevalente: qui si tratta di diritto alla vita, nel senso di una vita dignitosa».
Marco Camilli