Casinò, la Regione valuta anche l'affidamento a terzi della gestione

Entro fine novembre il governo regionale vuole delle proposte di governance e organizzazione più efficienti in attesa della chiusura del concordato

 

Casinò di Saint-Vincent

Per la Casinò de la Vallée un capitolo importante sta per concludersi: quello del concordato. La procedura si chiuderà a dicembre 2024 e, in vista di questa scadenza, la Regione inizia a ragionare sul futuro della casa da gioco di Saint-Vincent. La sua apertura non è messa in dubbio dalla politica, che però intende assicurare un futuro sostenibile dal punto di vista economico, quindi conti in ordine e una organizzazione più efficiente.

E' chiaro che gli anni d'oro del Casinò sono ormai lontani e Saint-Vincent, la riviera delle Alpi, può rivivere solo nei ricordi l'epoca dei vip. Le roulettes continuano a girare e sui tavoli verdi le scommesse continuano, ma molto è cambiato nel corso dei decenni e la casa da gioco deve in qualche modo riuscire a tenere il passo adeguandosi al mercato attuale. Oggi come oggi, anche l'idea di esternalizzare la gestione del Casinò e del Billia non è più così peregrina. Anzi, è una vera e propria possibilità che la Regione intende vagliare.

Se ne occuperà uno studio finanziato con 139mila Euro che Finaosta, su incarico dell'amministrazione regionale, potrà affidare ad esperti del settore per ottenere una consulenza strategica e finanziaria sulla casa da gioco e sui servizi alberghieri, per svilupparne il business e per rilanciarli una volta chiuso il concordato. Entro il prossimo 30 novembre il governo regionale vuole avere pronte sul tavolo alcune opzioni da valutare: analisi del mercato, prospettive di sviluppo, consigli su investimenti e cambiamenti giuridico-contabili, modelli di governance e di organizzazione "più efficienti ed efficaci". Con l'indicazione specifica di inserire nello studio "un'analisi relativa alla possibilità di affidare a terzi la gestione della Casa da gioco e della correlata attività alberghiera, nelle sue varie declinazioni, mantenendo la pubblicità degli assets e di ricorrere ad eventuali partnership".

Per ogni ipotesi proposta lo studio dovrà presentare una valutazione pro/contro "con un'attenta ponderazione dei vantaggi e degli svantaggi che ciascun modello può comportare per la Regione (sia sotto il profilo della sostenibilità finanziaria e della convenienza economica, sia sotto quello dell’interesse istituzionale a favorire lo sviluppo economico, turistico e occupazionale della Regione), con motivata indicazione dell’eventuale opzione preferibile".

 

 

Marco Camilli

 

 

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