Con l'avvicinarsi della stagione dei funghi, questa settimana la rubrica della salute di Aostaoggi.it curata dal dott. Franco Brinato si concentra sul rischio di intossicazione nel consumarli
Premessa
Sono definiti funghi velenosi quelli che, anche in piccole dosi, dopo cure mediche, determinano conseguenze gravi sulla salute. Le intossicazioni da funghi sono frequenti in Italia, i casi documentati sarebbero circa 10.000 casi l'anno. Tale avvelenamento è strettamente correlato alla consuetudine di praticare la raccolta di funghi selvatici e di consumarli senza sottoporli all’opportuno controllo da parte di esperti. Per fortuna, nonostante la gravità delle intossicazioni che occorrono annualmente, il numero dei decessi è diminuito per la sensibilità del consumatore, la conoscenza, l'approccio verso questo particolare alimento, i notevoli progressi nella terapia in urgenza e l’istituzione dei centri antiveleni e d’ispettorati Micologi, presenti in tutte le ASL regionali.
Quali sono le caratteristiche di un possibile avvelenamento da funghi?
Consumo di funghi non controllati
Comparsa di sintomi gastroenterici alcune ore dopo o alcuni giorni (da tre a sei giorni) dopo ingestione di funghi.
Precisa stagionalità (l'incidenza massima si ha in autunno.)
Coinvolgimento d'intere famiglie,perché facilmente consumano gli stessi funghi.
A cosa è legata la tossicità dei funghi?
L'intossicazione dei funghi è un'intossicazione alimentare derivante dall'ingestione di tossine specifiche, la cui tossicità non è annullata da nessun trattamento(cottura ecc), contenute nelle varie specie di funghi velenosi e può variare da specie a specie e dare sintomi clinici diversi.
Quali sono le tossine capaci di provocare intossicazione?
Le sostanze tossiche sono essenzialmente di quattro tipi:
Tossine citotossiche che causano danni alle cellule di diversi organi.
Tossine neuro-tossiche che causano danni alle cellule nervose.
Tossine irritanti per l'apparato digerente
Tossine che causano avvelenamento se ingerite contemporaneamente con alcool.
Oltre alle tossine i funghi sono veicoli d'infezioni alimentari in quanto, contaminati da batteri e altri patogeni e se consumati crudi, anche se privi di tossine, possono creare gravi danni alla salute.
Quali tipi di sindrome clinica provocano?
L'avvelenamento da funghi provocano sintomi diversi e specifici in base al tipo di tossina. In relazione al tempo intercorso tra l'ingestione di funghi tossici e la comparsa di sintomi, si distinguono:
Sindrome a breve latenza:i sintomi compaiono da 30 min. 6 ore dall'ingestione e si risolvono in ventiquattro ore.
Sindrome a lunga latenza:i sintomi compaiono da sei ore a venti ore dopo l'ingestione, sono le più pericolose.
Appartengono alle sindromi a breve latenza:
- La sindrome neurotossica anticolinergica(sindrome atropinica o anticolinergica centrale)
I funghi che determinano questa sindrome sono l'Amanita muscarina e l'Amanita pantherina.Crescono nei boschi di conifere e possono essere facilmente confusi con l'ovulo buono.
E' una sindrome precoce cioè compare a breve distanza dall'ingestione dal fungo. La tossicità è dovuta a una tossina, la muscarina. I sintomi compaiono da trenta minuti alle quattro ore dopo l'assunzione. Sono sintomi gastroenterici in (nausea,vomito).Successivamente compaiono disturbi a carico del sistema nervoso centrale di tipo eccitatori con stato confusionale, agitazione delirio, allucinazioni, tremori e avvolte convulsioni fino al coma. Si risolve in ventiquattro ore generalmente senza postumi neurologici e senza memoria dell'episodio tossico.
- La sindrome neurotossica colinergica(sindrome muscarinica o colinergica periferica)
I principali funghi responsabili sono i linocybe e i Clitocybe, possono essere confusi con il Canterellus Cibarus volgarmente detto gallinaccio. La tossina contenuta, la muscarina, causa alterazioni del sistema nervoso autonomo parasimpatico con sudorazione abbondante (sintomo predominante)scialorrea(secrezionesalivare)ipersecrezione nasale, lacrimazione, disturbi visivi, coliche addominali, nausea e vomito. Inizia dopo poco ore dall'ingestione della tossina e termina in ventiquattro ore.
- La sindrome gastroenterica o enterotosssica o resinoide:
E' la sindrome più comune e interessa il 95% di tutte le intossicazioni da funghi. Le tossine che ne sono responsabili sono alcune resine vegetali. I funghi che la contengono sono numerosi.E' una sindrome a breve incubazioni e si manifesta già al termine del pasto o entro 3-4 ore. I sintomi sono proporzionali alla quantità di funghi ingeriti,nausea, vomito e diarrea profusa e dolori addominali. Dura 8-10 ore fino a massimo di due giorni,in genere la guarigione è senza sequele.
- La sindrome coprinica
La sindrome coprinica è una particolare intossicazione da funghi che occorre in seguito alla contemporanea ingestione di alcool e alcuni funghi. La tossina responsabile è la coprina contenuta nel fungo Coprinus antramentarius e non induce effetti tossici se consumata in assenza di alcool. Si può verificare spesso che alcuni consumatori(per esempio i genitori), che più spesso associano ai funghi del vino, presentano i sintomi tipici mentre altri (per esempio i bambini) rimangono asintomatiche perche non assumono alcolici. La quantità di alcool è minima,addirittura basta un cioccolatino al liquore, i sintomi possono comparire, anche se l'ingestione di alcool avviene a distanza di alcune ore dall'assunzione dei funghi. La tossina blocca la degradazione dell'alcol,formando alcune sostanze tossiche (come l'acetaldeide) responsabile dei sintomi, questi sono caratterizzati da tachicardia (accelerazione dei battiti cardiaci)vasodilatazione e riduzione della pressione arteriosa. La sindrome può durare alcune ore e recidivare se si assume alcool nuovamente a distanza di poco tempo.
Appartengono alle sindromi a lunga latenza:
- La sindrome orellanica:
La tossina che la provoca è l'orellanina, contenuta nel Cortinarius Orellanus, può dare manifestazioni gastroenteriche, già dopo trentasei ore (a volte con intervalli di giorni o settimane).In seguito compaiono dolori muscolari, cefalea, brividi, inappetenza. Il quadro si conclude con insufficienza renale acuta irreversibile. Per questo tipo d'intossicazione l'unica terapia a disposizione è la dialisi e nei casi più gravi il trapianto renale. E' una sindrome molto rara inquanto il fungo che la contiene, ha un sapore sgradevole e difficilmente è ingerito in quantità tale da provocare danni alla'organismo.
- La sindrome Giromitrica:
E' causata dalla tossina Gyromitrina e i funghi che la contengono sono le false spugnole. La tossina Provoca una sindrome tardiva, pericolosa che agisce e distrugge le cellule epatiche, i globuli rossi e le cellule del sistema nervoso centrale con conseguente, diarrea, convulsioni disidratazione e coma. La tossina e termolabile, quindi parzialmente distrutta con la cottura e difficilmente causa lesioni irreversibili all'organismo.
- La Sindrome Falloidea:
Rappresenta la sindrome più frequente tra l'intossicazione da funghi ed è causata da funghi contenente amatossine, tossina presenti in molti funghi, ma il più noto è l'Amanita phalloides.L'Amanita Phalloides è il fungo più pericoloso sia per la gravità dell'avvelenamento(bastano piccole quantità di tossina per dare un quadro di avvelenamento severo) sia per la sua diffusione nelle nostre regioni. È spesso confuso con il prataiolo, il chiodino, e con l'ovulo buono e la vescia nel suo sviluppo iniziale. Le tossine, anche in piccole quantità, hanno un'azione tossica diretta sul tubo digerente con conseguenza gastroenterite acuta grave, spesso emorragica. Alla gastroenterite fa seguito perdita massiccia di acqua che insieme al sangue determinano insufficienza renale acuta e shock irreversibile. L'organo bersaglio della principale tossina, l'alfa amanitina,è il fegato, con azione diretta sulle cellule epatiche. I sintomi possono essere raggruppati in quattro periodi fondamentali:
1-periodo dell'incubazione, in genere da sei a sedici ore dall'ingestione, caratterizzato da assenza di sintomi.
2-periodo della sindrome gastroenterica, dolori addominali con diarrea, nausea e vomito e conseguente disidratazione
3-periodo del danno epatico, da 24-72 ore dall'ingestione rilevato con l'aumento delle transaminasi e danneggiamento della funzione epatica.
4-periodo dell'insufficienza epatica con alterazioni della coagulazione del sangue.Dopo questo periodo, in genere alla 4-5 giornata il quadro può evolvere o verso la risoluzione o verso l'insufficienza epatica grave con esito mortale. La mortalità dell'intossicazione falloidea è ancora elevata, è compresa tra il 5 e il 15% e può arrivare fino al 50% nei bambini al disotto dei dieci anni di età e fino all'80% in caso d'ingestione massiccia e ripetuta o per trattamento insufficiente o tardivo.
Oltre alle sindromi descritte, si possono avere altri quadri meno frequenti d'intossicazione legati a ingestione di tossine presenti in funghi commestibili ma che perdono la loro tossicità con la cottura, oppure a deficienza enzimatica ereditaria come la mancanza di trelasi, un enzima presente nell'intestino che digerisce il trealosio, uno zucchero contenuto nei funghi. La sintomatologia predominate, di queste sindrome sono i disturbi gastroenterici, difficilmente danno complicanze.
Nel sospetto d'intossicazione da funghi cosa fare?
- Recarsi in Pronto Soccorso il prima possibile.
- Portare con sé tutti gli avanzi di funghi (cotti, crudi, resti di pulizia) possono essere utilizzati per il riconoscimento della specie.
- Se altre persone hanno consumato gli stessi funghi, contattarli immediatamente e inviarli in Pronto soccorso.
Cosa non Fare?
- Aspettare (il ritardo del trattamento aumenta il rischio di complicanze.)
- Non tentare di curarsi da solo (il latte non è un antidoto) non esistono sostanze in grado di annullare l'azione tossica delle tossine contenute nei funghi. La reale salva vita nell'intossicazione da funghi è un idoneo e tempestivo intervento medico.
- Evitare di assumere alcolici
- Non assumere farmaci (anche quelli contro la diarrea, poiché andrebbe a bloccare un meccanismo naturale di eliminazione delle tossine).
- Non usare metodi casalinghi e terapia fai da te
Come si arriva alla diagnosi?
La diagnosi, si base su i sintomi e su un'attenta raccolta dei dati forniti dal soggetto (consumo recente di funghi) e l'identificazione della specie attraverso campioni di funghi ingeriti, avvalendosi della consulenza di un micologo e i centri antiveleni di riferimento. La diagnosi è confermata dagli esami del sangue, mirati alla valutazione dello stato d'idratazione, funzionalità renale,epatica e all'eventuale ricerca delle tossine nelle urine. Quest'ultimo accertamento è eseguito nel sospetto d'intossicazione da Amanita Phalloide e consiste nella ricerca dell'alfa amanitina presente nelle urine già a trentasei ore dall'ingestione del fungo.
Come si tratta l'avvelenamento da funghi?
Il trattamento va eseguito in Pronto Soccorso, attraverso l'applicazione di protocolli e linee guida scientifiche,da parte del medico d'emergenza esperto. Nel sospetto d'intossicazione da funghi, è perentorio per il medico mantenere le funzioni vitali e allontanare il prima possibile le tossine dall'organismo. Si procede quindi a:
Decontaminazione gastrica attraverso una lavanda gastrica con sonda per eliminare i residui del pasto dallo stomaco in modo da ridurre al minimo l'assorbimento delle tossine
Somministrazione di carbone vegetale,da somministrare subito dopo la lavanda. Il carbone assorbe le tossine e ne facilita l'eliminazione con le feci
Somministrare per via endovenosa di generose quantità di liquidi per ripristinare la perdita di acqua e sali dovuti al vomito e alla diarrea.
Somministrazione di Sali(solfato di magnesio)per indurre la diarrea e facilitare l'eliminazione del contenuto intestinale
Somministrazione di farmaci sintomatici(anti vomito, calmanti ecc)
Quali soggetti richiedono l'osservazione clinica?
Tutti i soggetti con sospetta intossicazione da funghi,devono essere tenuti in osservazione,almeno ventiquattro ore, se durante l'osservazione rimangono asintomatici, possono essere dimessi
Richiedono ricovero i soggetti con:
Sintomi ritardati che compaiono oltre le sei ore(grosso sospetto di sindrome a lunga latenza)
Sintomi precoci entro le tre ore ma ancora sintomatici dopo sei ore di terapia
Sintomi in soggetti che hanno assunto diversi tipi di funghi
Soggetti che presentano segni clinici d'insufficienza renale ed epatica
Sospetto ingestione di Amanita Phalloides
Difficoltà di gestione a domicilio del soggetto(soggetti che vivono da soli)
Soggetti con segni d'insufficienza epatica e renale incipiente o rapidamente progressiva,devono essere trasferiti il prima possibile,in centri specializzati,per eventuale trapianto d'organo.
Il medico d'emergenza cosa deve ricordare per evitare errori?
Sintomi gastroenterici, soprattutto in autunno, devono far pensare a una possibile intossicazione da funghi, fino a prova contraria
Contattare sempre il centro antiveleni di riferimento,in caso di sospetta intossicazione da funghi
Identificare e avvertire tutti i soggetti che hanno ingerito gli stessi funghi e sottoporli allo stesso trattamento
Recuperare campioni di funghi ingeriti,per facilitare l'identificazione
Raccogliere sempre un campione d'urina,per la ricerca dell'alfa amanitina
Valutare gli squilibri elettrolitici e lo stato d'idratazione del soggetto intossicato
Somministrare abbondanti quantità di liquidi,nel soggetto disidratato,per evitare danni renali
Considerare i bambini,soggetti con preesistenti patologie,gravide e lattanti (intossicazione attraverso il latte materno)a maggior rischio.
Non ritardare il trasferimento in centri specializzati in caso d'insufficienza epatica e renale,soprattutto in presenza dell'alfa amanitina
Quali errori il medico deve evitare?
Non praticare la decontaminazione gastrica perché sono trascorse diverse ore dall'ingestione di funghi(le tossine possono rimanere a lungo nel tratto intestinale)
Non somministrare farmaci anti vomito e antidiarroici per consentire l'eliminazione delle tossine e per non mascherare i sintomi(la disidratazione è una complicanza grave)
Quali consigli dare per evitare l'intossicazione da funghi?
Non consumare funghi non controllati da un Ispettore micologo dell'ASL
Diffidare degli "esperti improvvisati"
Consumare quantità moderate di funghi
Non somministrare ai bambini e alle donne in gravidanza
Consumare funghi in perfetto stato di conservazione(possono veicolare infezioni)
Consumare funghi ben cotti (alcune tossine si neutralizzano con la cottura).Tutti i funghi vanno mangiato ben cotti, da crudi essi sono scarsamente digeribili, se non addirittura velenosi
Non consumare funghi con sapore sgradevole
Non consumare funghi raccolti lungo le strade o vicino a centri industriali(assorbono sostanze tossiche)
Non regalare i funghi raccolti se non controllati
Evitare di assumere alcolici dopo ingestione di funghi
Ricordare che alcune tossine non sono neutralizzate dalla cottura (sono termostabili e quindi non perdono la loro tossicità)
In caso di sospetta intossicazione, non ritardare l'accesso in Pronto Soccorso
Bibliografia
1. EM SIMEU Società Italiana di Medicina d'Emergenza-Urgenza.Trattato di Medicina d'emergenza –Urgenza,Ed.Elsevier 2011
2. CAV Centro antiveleni di Milano
3. Ministero della Salute
4. salute.gov.it
5. regione.calabria.it/sanità
6. centroantiveleni.org
dott. Franco Brinato, specialista in Medicina d'Emergenza Urgenza e Medicina Termale e dirigente medico di Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso