A cura del dott. Franco Brinato, specialista in medicina d’Emergenza Urgenza e dirigente medico della struttura complessa di Medicina d'emergenza e Pronto Soccorso dell'ospedale Parini di Aosta
AOSTA. In questo nuovo appuntamento settimanale con la rubrica sulla salute di Aostaoggi.it il dott. Franco Brinato tratta il tema dei trattamenti termali per le vie respiratorie.
Perché ricorrere alle cure termali?
La risposta è semplice, le malattie respiratorie sono malattie molto invalidanti, speso a decorso cronico, difficili da trattare sia per la mancata aderenza alla terapia da parte dei malati che per la tossicità e la scarsa risposta ai farmaci comunemente utilizzati. Le cure termali, in tutti i soggetti con malattie respiratorie, hanno scarsi e pochi effetti collaterali, i risultati clinici, hanno dimostrato una riduzione della frequenza e della gravità delle recidive, in alcuni casi la guarigione completa, il miglioramento della qualità della vita e della capacità lavorativa, la riduzione dei farmaci abitualmente assunti, una netta riduzione dell'ospedalizzazione.
I dati epidemiologici dicono che le malattie respiratorie sono in aumento, il fenomeno a cosa è dovuto?
I dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stimano che attualmente centinaia di milioni di persone soffrono di malattie respiratorie croniche, circa 300 milioni per l’asma, 80 milioni con broncopatia cronico ostruttiva (BPCO) di grado moderato o grave, altri milioni soffrono le conseguenze di BPCO lievi, riniti allergiche e altre patologie respiratorie croniche. L’apparato respiratorio è composto di strutture costantemente in contatto diretto con l’ambiente esterno (l’aria inspirata) è potenzialmente vulnerabile agli attacchi di virus e batteri, ed è in costante contatto con sostanze potenzialmente allergizzanti, insieme ai cambiamenti climatici, l’abitudine al fumo, l’inquinamento atmosferico e l’esposizione professionale sui luoghi di lavoro, fattori genetici, le diete e le infezioni, sono responsabili dell’aumento di queste malattie nella popolazione generale.