Studio Conai-Anci: salgono a nove le regioni che hanno superato il 50% con 5 anni di anticipo
AOSTA. Grazie alla Valle d'Aosta salgono a nove regioni italiane che hanno raggiunto l'obiettivo richiesto dall'Unione europea del 50 per cento di avvio a riciclo dei rifiuti. La nostra regione è la "new entry" della lista aggiornata al 2015 e che già comprendeva Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche e Sardegna. I Comuni che hanno già superato l'obiettivo della direttiva europea, che fissa come termine ultimo il 2020, sono invece 3.549 (in aumento del 13% sul 2014 e del 58,29% sul 2013) e di questi ben il 60% ha raggiunto il tetto del 65% di raccolta differenziata. I dati sono contenuti nel VI Rapporto Anci-Conai sulla raccolta differenziata e sul ricicolo dei rifiuti in Italia.
Lo studio evidenzia un lieve aumento della produzione dei rifiuti urbani nel 2015 (+0,78%), che si attesta a 512 kg per abitante, mentre la percentuale di raccolta differenziata (+3,32%) cresce più velocemente rispetto a quella di avvio al riciclo (+1,77%) a causa della qualità dei materiali raccolti. L'intercettazione procapite di raccolta differenziata segna un +7,90% con 253 kg per abitante, sia pur con grandi differenze fra Regione e Regione: si passa dai 357 kg della Liguria ai 54,81 della Sicilia.
«Dal Rapporto emerge l'immagine di un Paese a due velocità, con un Nord dotato di impianti più adeguati e di una maggiore sensibilità ambientale», ha spiegato Filippo Bernocchi, delegato Anci a Energia e Rifiuti. «Se le regioni del Centro-Nord raggiungono in media quasi il 50% di effettivo riciclo, la gran parte del Mezzogiorno, in assenza di provvedimenti straordinari, difficilmente riuscirà a centrare l'obiettivo entro il 2020», ha aggiunto il delegato Anci.
Clara Rossi