«Non è la soluzione per il trasporto di merci e passeggeri e aumenterebbe l'inquinamento»
Sì a politiche transfrontaliere «ambiziose», no al raddoppio «inutile e dannoso» del Tunnel del Monte Bianco. Le commissioni Cipra di Italia e Francia si dicono contrare all'idea di realizzare il raddoppio del traforo.
L'idea progettuale «se da un lato - spiegano - potrebbe costituire un'alternativa in caso di situazioni emergenziali, non rappresenta una soluzione per il trasporto né delle merci né dei passeggeri, ma andrebbe a incrementare il traffico di attraversamento in due regioni di montagna con vallate strette come la Valle d'Aosta e la Savoia, dove l'inquinamento ha effetti maggiori». Lo stesso ragionamento viene proposto per il raddoppio del Frejus.
Vanda Bonardo e Gilles Chappaz, presidenti di Cipra Italia e Cipra Francia, evidenziano: «è urgente intervenire per ridurre e regolare il traffico nelle Alpi, salvaguardando la salute della popolazione alpina e dei delicati ecosistemi che rendono così straordinario il paesaggio delle Alpi. Come concordato dagli Stati sottoscrittori della Convenzione delle Alpi, la capacità di transito stradale attraverso i valichi alpini deve essere utilizzata in modo efficiente, ma non deve essere aumentata con nuove vie di transito stradale e soprattutto non raddoppiando le gallerie esistenti».
Secondo Bonardo e Chappaz «il vincolo dell’art. 11 del protocollo trasporti rischia di essere disatteso laddove si portino a compimento nuovi raddoppi. Ora, con una crisi climatica che avanza senza scampo, più di prima occorra indirizzare le scelte trasportistiche verso una politica efficace di trasferimento del traffico».
Clara Rossi