Mitigato, ma solo in parte, il fenomeno di arretramento ormai costante
Grafico Arpa Valle d'Aosta
Nel 2024 i ghiacciai della Valle d'Aosta hanno rallentato la corsa al ritiro. Secondo il rapporto dell'Arpa Valle d'Aosta sui rilievi glaciologici condotti a maggio e ottobre infatti, «nonostante il bilancio di massa degli apparati glaciali monitorati risulti sempre negativo, i generosi apporti tardo invernali e l'andamento delle temperature primaverili e tardo estive hanno in parte mitigato i fenomeni di ablazione sui ghiacciai».
Più in generale, sottolinea l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, la stagione invernale 2023-24 «è stata mediamente più ricca di precipitazioni, concentrate soprattutto nel periodo del tardo inverno e inizio primavera, mentre i mesi primaverili ed estivi sono stati caratterizzati da valori di temperatura mediamente più bassi rispetto al precedente anno 2023 e ancor di più rispetto al 2022», riconosciuto come "annus horribilis" per le masse glaciali.
L'analisi di Arpa si concentra in particolare sul ghiacciaio del Timorion, nella Valsavarenche, e su ghiacciaio del Rutor, a La Thuile. Nel primo caso «il bilancio di massa complessivo, dato dalla differenza tra la massa accumulata con le precipitazioni nevose invernali e primaverili e la massa persa per la fusione di neve e ghiaccio (ablazione) nella stagione estiva, conferma la costante tendenza al ritiro, ma quest'anno in misura minore rispetto agli ultimi anni».
Per il Rutor «il bilancio di massa complessivo risulta ancora negativo, ma anche in questo caso mitigato dalla combinazione positiva derivante da accumuli nevosi abbondanti e da temperature medie estive più basse rispetto agli ultimi due anni». Il bilancio di massa è «-506 millimetri equivalenti d'acqua, contenuta se confrontata con il dato del 2023 di -1.010 e del 2022 di -3.867».
Clara Rossi