Grazie all'accordo con Anel c'è la maggioranza - Bundesbank avverte: Atene rispetti gli impegni
Un voto storico consegna la Grecia al leader della sinistra Alexis Tsipras e fa tremare l'Europa e le Borse. Il partito Syriza, con il 36,3% delle preferenze, conquista 149 seggi su 300 in Parlamento, solo due in meno della maggioranza. Dietro, staccato di 12 punti, Nuova Democrazia (27,8% e 76 seggi), il partito del premier uscente Antonis Samaras, che ha "traghettato” il Paese e firmato gli accordi con la cosiddetta Troika (Ue, Bce e Fmi).
Molto lontani tutti gli altri: con poco più del 6% i neonazisti di Alba Dorata si affermano come terzo partito, seguiti a ruota da To Potami (centrosinistra). Tra il 4 e il 6 per cento si collocano Kke (comunisti), Pasok (socialisti) e Anel (indipendenti). Proprio con i Greci indipendenti, formazione di destra anti-austerità, Tsipras pare avere raggiunto un accordo per formare il governo: i 13 seggi ottenuti da Anel gli consentiranno di disporre della maggioranza in Parlamento.
La Grecia dice no all'austerity, e decide di puntare sul cambiamento e il rinnovamento, lanciando un segnale forte all'Europa. Tsipras ha parlato intorno alle 22.30: "I greci hanno mostrato la strada del cambiamento all'Europa” ha detto, definendo la Troika "una cosa del passato. Il voto contro l'austerità è stato forte e chiaro”. E "da domani inizieremo a lavorare assieme. Recupereremo la nostra dignità senza rompere con i partner. Negozieremo e troveremo una soluzione che va bene a tutti”.
Le reazioni dell'Europa non si sono fatte attendere. La situazione è delicata e oggi, prima dell'Eurogruppo, si terrà un vertice Ue-Bce per discutere del caso Grecia. Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, ha avvertito: "La Grecia rispetti gli impegni internazionali” ha detto, riflettendo la preoccupazione dell'Europa per il primo governo della zona-euro apertamente impegnato a cancellare le condizioni di austerità su cui si basa il programma di salvataggio del Paese.
Anche i mercati, il giorno dopo il voto di Atene, sono in apprensione e si apprestano ad aprire con forti ribassi, ben oltre il punto percentuale e ieri sera nel pre-mercato l'euro è sceso ulteriormente sul dollaro a 1,1171 contro 1,1204 di venerdì.
Clara Rossi