Il rapporto sulle economie regionali indica un 2022 positivo, ma con incertezze che frenano la crescita
L'economia valdostana continua a crescere nel 2022, ma a ritmi meno sostenuti e con sostanziali differenze di andamento nei diversi settori produttivi. La frenata registrata lo scorso anno rispetto al 2021 è legata a più fattori: ancora le incertezze dovute alle tensioni geo-politiche internazionali, il conseguente aumento dei costi delle materie prime, l'aumento dell'inflazione che frena i consumi e gli investimenti e l'innalzamento dei tassi di interesse. Tutte circostanze solo in parte mitigate dal miglioramento del quadro sanitario, dalla progressiva attenuazione delle difficoltà di approvvigionamento dei beni e dagli incentivi fiscali che spingono le costruzioni. Il quadro è dipinto dal nuovo rapporto della Banca d'Italia sull'economia della Valle d'Aosta.
Analizzando i diversi settori economici emergono sostanziali differenze. Il turismo segna una marcata ripresa con un aumento del 75,8% delle presenze e il ritorno in massa dei turisti stranieri (anche se ancora non ai livelli pre Covid). Il buon andamento fanno sorridere tutti: i ricavi risultano praticamente raddoppiati (dati Adava) rispetto al 2021 e l'occupazione per commercio, alberghi e ristoranti aumenta del 10,3% (+6,9% nel primo trimestre 2022). Le aziende inoltre segnalano "difficoltà rilevanti" nel reperire manodopera. Anche l'industria va bene: il fatturato è in espansione, l'export sale del 33,6% (ma nel primo trimestre 2023 risulta in calo del 10,9% in controtendenza rispetto al resto d'Italia) e l'occupazione segna + 10 punti percentuali. Bene anche il settore costruzioni: le ore lavorate aumentano così come la produzione soprattutto per le imprese con dimensioni maggiori. La situazione è influenzata dal superbonus che, secondo le stime, influisce per il 35% sul fatturato del comparto regionale. Le costruzioni inoltre beneficiano di maggiori investimenti delle pubbliche amministrazioni (+12,5%). Note dolenti invece per l'agricoltura: il valore aggiunto è in calo (secondo le stime Prometeia) e la principale produzione agricola, il foraggio, nel 2022 risulta in calo del 38,5%. In realtà tutte le produzioni risultano sofferenti fatta eccezione per l'uva da vino (+20,7% a parità di superficie coltivata). L'occupazione in ogni caso è in crescita.
Il rapporto della sede di Aosta di Bankitalia si concentra anche sulla situazione delle famiglie. La ripresa dell'occupazione ha tra i primi effetti l'aumento del 5,7% del reddito disponibile e, di conseguenza, la crescita dei consumi malgrado l'inflazione. I prestiti delle famiglie aumentano del 4,1% con una incidenza sul reddito che rimane nettamente inferiore alla media nazionale (22,6% contro il 32,9%). A patire di più però sono i redditi bassi. "Il forte aumento dei prezzi dei beni energetici può aver accresciuto la quota di famiglie in povertà energetica", evidenza il rapporto.
Elena Giovinazzo