I calcoli dell'UniVdA sull'economia valdostana nelle quindici settimane di chiusura per lavori del tunnel nell'autunno 2024
Calcolare in termini economici quale impatto ha avuto la lunga chiusura per lavori del traforo del Monte Bianco sulla Valle d'Aosta era l'obiettivo di uno studio commissionato dalla Regione all'Università della Valle d'Aosta. I risultati dell'analisi sono stati presentati oggi.
Come prevedibile è stato il settore turistico ad aver subito le conseguenze più pesanti dell'interruzione del collegamento internazionale. L'impossibilità per i turisti di utilizzare il traforo ha comportato un calo delle presenze per un valore stimato di 6,8 milioni di euro al quale si sommano circa 2,4 milioni di riduzione del fatturato per i settori della ristorazione e del commercio al dettaglio e della grande distribuzione. La chiusura del traforo ha inoltre avuto come effetto un aumento dei costi di trasporto e della logistica calcolato in circa 2,65 milioni di euro per l'industria. Il danno indiretto ipotizzato è dunque di quasi 12 milioni di euro per 15 settimane di stop al traffico e potrebbe ripetersi quest'anno, quando il tunnel dovrà nuovamente chiudere per proseguire i lavori avviati lo scorso autunno.
In parallelo la Regione ha chiesto all'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente di monitorare l'andamento dei livelli di inquinamento durante l'interruzione della circolazione. La centralina di Entrèves ha chiaramente registrato una riduzione delle emissioni mentre le rilevazioni per il centro di Courmayeur non hanno subito diminuzioni significative.
L'analisi ha anche riguardato il lato francese: secondo quanto riferito la riduzione del traffico ha sì avuto un impatto positivo sulla qualità dell'aria ma, in generale, l'inquinamento nella vallata francese è dovuto più agli impianti di riscaldamento che al traffico veicolare.
Entrambi gli studi si collocano nella volontà della Regione di sostenere il possibile raddoppio del traforo del Monte Bianco. Un progetto su cui però la Francia ha ribadito più volte la contrarietà mettendo sul piatto anche la questione dell'inquinamento ambientale.
Clara Rossi