In Consiglio regionale nessuno desidera le elezioni anticipate. La soluzione potrebbe essere un ampio accordo politico per concludere la legislatura
La mancata elezione di Renzo Testolin a presidente della Regione fa sorgere un grosso punto interrogativo su ciò che accadrà nelle prossime settimane. Uno dei pochi punti fermi è il termine dei sessanta giorni, metà dei quali già trascorsi, per l'insediamento di un nuovo governo. Il resto è caos.
Sentito il dibattito in aula di ieri è chiaro che nessuna forza politica di quelle presenti in Consiglio regionale prema per le elezioni anticipate perché le incognite sul risultato sono tante per gli attuali principali soggetti politici. La Lega non è sicura di riuscire a ripetere il risultato del settembre 2020 che la rende oggi il gruppo più numeroso in consiglio regionale, con 11 eletti. Il PD (5 consiglieri) uscirebbe dalle elezioni probabilmente molto ridimensionato. L'UV dovrebbe affrontare una campagna elettorale inseguita da spettri di scissioni che incidono sull'ipotesi di réunion con Alliance - VdA Unie.
Una soluzione per evitare la fine anticipata della legislatura potrebbe essere quella richiamata nei giorni scorsi da alcune forze politiche: un governo di scopo per la Valle d'Aosta. La Lega, forte dei suoi 11 consiglieri, reclamerebbe un governo a sua immagine con il supporto di Forza Italia. Alliance - VdAU potrebbe velocizzare la réunion con l'UV per eguagliare i numeri leghisti e riequilibrare le forze in campo. L'UV deve però anche affrontare l'impatto fragoroso del voto di ieri dell'aula. Insomma, non sarebbe una via di uscita facile da realizzare in uno scenario composto da tanti "se", tanti "ma" e tanti personalismi.
M.C.