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Legambiente: la Pila-Couis è soluzione tampone, lo dice la società funiviaria

L'associazione commenta alcune dichiarazioni del presidente della Pila Spa. E aggiunge: il costo delle nuove infrastrutture peserà sulle future generazioni

 

"Le affermazioni del presidente della Pila spa sono finalmente esplicite! L'innalzamento della quota degli impianti (di risalita, ndr) è una soluzione tampone, transitoria rispetto ad un fenomeno inarrestabile". È quanto dichiara in una nota il comitato valdostano di Legambiente commentando le dichiarazioni sul futuro dello sci fatte dal presidente della Pila Spa, Davide Vuillermoz, alla trasmissione televisiva "Eden - Un pianeta da salvare" dell'emittente La7.

Scrive Legambiente a proposito dell'intervista in tv del presidente della società degli impianti di risalita: "dopo aver ammesso le difficoltà causate dallo scarso innevamento delle ultime stagioni invernali, Vuillermoz spiega che l'innalzamento della quota degli impianti è una 'soluzione tampone' messa in atto perché la più semplice: 'ce l’abbiamo in tasca'. Conclude poi il ragionamento affermando che questa soluzione guarda al breve periodo. Non vi è alcun riferimento esplicito all'impianto funiviario in costruzione, ma cita 'nuove iniziative': il nostro pensiero - prosegue Legambiente - è subito andato ai lavori avviati questa estate nella zona della Platta de Grevon e sul sottostante versante".

Il circolo dell'associazione ambientalista sottolinea: "nei lunghi mesi di dibattito pubblico sulla nuova cabinovia e sul ristorante in cresta a forma di stella, la società funiviaria e l'Amministrazione regionale avevano sempre detto, spiegato e ripetuto che si trattava di un progetto di ampio respiro, che si inquadrava in una visione strategica e a lungo termine del turismo" in Valle d'Aosta. Visione che "comprendeva il collegamento progettato a Cime Bianche e forse anche quello tra Pila e Cogne. Eravamo invece noi - continua Legambiente -, che a questi progetti ci siamo sempre opposti, a sostenere che si trattava di facili soluzioni e di breve respiro, assunti perché comodi ed a portata di mano".

L'associazione conclude con un commento sui costi delle nuove infrastrutture e sull'impegno economico richiesto che "peserà sulle spalle delle future generazioni - le società funiviarie sono quasi totalmente a capitale pubblico – e degli Enti Locali che si troveranno, temiamo, a corto (se non privi) di risorse quando sarà necessario mettere in campo nuove strategie per sostenere il turismo nella nostra regione".

 

 

C.R.

 

 

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