Obiettivi: adoperarsi per il rispetto del Principio di precauzione sostenere la richiesta della moratoria per sospendere la sperimentazione
AOSTA. È nato in Valle d'Aosta il Comitato Alleanza Stop5G creato "dalla volontà di cittadine e cittadini operanti in vari settori pubblici e privati".
"L'obiettivo del comitato regionale - si legge in una nota -, in linea con l'operato dell'Alleanza italiana ed europea Stop5G, è di adoperarsi affinchè venga rispettato il Principio di precauzione riguardo questa nuova tecnologia sperimentale e sostenere la richiesta della moratoria nazionale ed europea con un'urgente sospensione di tale sperimentazione, in difesa della salute pubblica ed ambientale. Tali finalità - prosegue il Comitato - verranno perseguite tramite campagne di informazione della cittadinanza e con un dialogo costruttivo, nell’ottica del bene della comunità e del territorio, con i sindaci e la pubblica amministrazione".
Spiegando le motivazioni dello "stop al 5G" il Comitato dice: "rispetto tale sperimentazione sono carenti gli studi ufficiali sull'impatto sanitario e ambientale delle radiofrequenze emesse dalle microonde non ionizzanti nelle nuove bande di telefonia mobile utilizzate per il 5G". Invece sono "disponibili oltre 700 studi indipendenti". Inoltre "mancano i pareri, invero obbligatori, da parte delle pubbliche autorità che non hanno espressamente escluso la non nocività della sperimentazione tecnologica 5G, tanto che tre mesi fa il Commissario per la salute e la sicurezza alimentare del Parlamento Europeo ha comunicato la revisione della valutazione sui potenziali rischi per la salute associati all’esposizione a campi elettromagnetici grazie a studi indipendenti lontani dalle lobby delle telecomunicazioni, proprio come l’ AIRC sta rivalutando la classificazione dei campi magnetici a radiofrequenza come cancerogeni di gruppo 2B ad altra classsificazione".
Secondo il Comitato "l'esposizione involontaria e somministrata ai cittadini senza consenso informato è una disposizione incostituzionale che mina le libertà personali, poiché il cittadino non può scegliere di sottrarsi all’irradiazione elettromagnetica e il sindaco è stato privato dei poteri di autorità sanitaria". Inoltre alcuni Paesi hanno "già deciso di fermare il 5G sul proprio territorio, tra cui Svezia, Svizzera e in Slovenia, dove vige il divieto dell’uso di tecnologia wifi negli asili, nelle scuole, negli ospedali, nelle case di cura e in tutte le istituzioni pubbliche. Anche Belgio , Spagna e Danimarca seguono il principio di precauzione e in altri paesi con la nascita di movimenti Stop5G si sta chiedendo di usare tale principio".
redazione