Accettata la richiesta di sospensione della legge regionale sulla gestione autonoma dell'emergenza Covid-19 per rischio di 'irreparabile pregiudizio' all'interesse pubblico e alla salute delle persone
Accettata la richiesta di sospensione della legge regionale sulla gestione autonoma dell'emergenza Covid-19 per rischio di 'irreparabile pregiudizio' all'interesse pubblico e alla salute delle persone
AOSTA. La Corte costituzionale con ordinanza depositata oggi ha sospeso in via d'urgenza gli effetti della legge regionale n. 11/2020, la cosiddetta legge anti-Dpcm. Il testo approvato dal Consiglio regionale lo scorso 9 dicembre è riferito alla gestione autonoma sul territorio della Valle d'Aosta delle disposizioni di contenimento dell'emergenza Covid-19.
La decisione della Corte costituzionale è arrivata in via d'urgenza accogliendo l'istanza proposta, in via cautelare, dal Presidente del Consiglio dei ministri nell'ambito del ricorso contro la legge regionale per incostituzionalità.
Le motivazioni della sospensione
«La Corte ha ritenuto che sussista il fumus boni iuris, considerato che gli interventi consentiti dal legislatore regionale riguardano la materia della profilassi internazionale, riservata alla competenza esclusiva dello Stato (articolo 117, secondo comma, della Costituzione). Il che non esclude diversificazioni regionali della disciplina, adottate nel quadro di una leale collaborazione tra Stato e Regioni», spiega la Corte costituzionale.
La questione della costituzionalità della legge anti Dpcm sarà trattata nel merito il prossimo 23 febbraio, quindi tra più di un mese. Secondo la Corte "l'applicazione della legge fino alla trattazione nel merito della questione» potrebbe «comportare “il rischio di un irreparabile pregiudizio all’interesse pubblico” a una gestione unitaria dell’epidemia a livello nazionale nonché “il rischio di un pregiudizio grave e irreparabile per la salute delle persone”».
Marco Camilli