Ricerca di Assoenologi, Unione Italiani Vini e Ismea prevede un +10% di produzione dai vitigni valdostani rispetto al 2021
La stagione della vendemmia è alle porte e per la Valle d'Aosta si prospetta una produzione in aumento rispetto allo scorso anno e anche di grande qualità. E' la previsione di Assoenologi, Unione Italiani Vini e Ismea frutto di una ricerca sull'andamento della produzione nelle regioni italiane.
In Italia «si è arrivati alla vigilia della vendemmia 2022 con grande apprensione a causa degli effetti, ormai cronici, dei mutamenti climatici che si manifestano con decorsi meteorologici molto incerti e spesso estremi, che hanno determinato, anche in territori limitrofi, importanti differenze qualitative e quantitative. A riportare la situazione su un piano decisamente più ottimistico sono arrivate le piogge di agosto che, in taluni casi, hanno cambiato radicalmente il quadro previsionale».
La produzione nazionale italiana è stimata in sostanziale pareggio rispetto al 2021 con 50.270 migliaia di ettolitri.
A livello regionale la Valle d'Aosta fa eccezione rispetto alle altre regioni del Nord Ovest. In Liguria è stimato un calo del 5 per cento, in Piemonte del 9 per cento e in Lombardia del 20 per cento mentre per la Valle d'Aosta è calcolato un aumento della produzione di vino e mosto pari al 10 per cento, circa 16mila ettolitri contro i 15mila dello scorso anno e della media 2017-2021.
L'andamento stagionale molto secco è stato per certi aspetti positivo perché ha limitato la presenza di parassiti e funghi. Inoltre, malgrado l'assenza di precipitazioni, la ricerca di Assoenologi, Unione Italiani Vini e Ismea non ha rilevato segnalazioni di particolari problematiche. Le grandinate avvenute tra fine giugno e inizio luglio, intense ma circoscritte, «non incidono in maniera significativa sulla produzione complessiva». Infine «il cambio climatico del mese di agosto ha riallineato l'anticipo di maturazione presente a fine luglio, ci si appresta alla vendemmia con delle stime superiori a quelle dello scorso anno». Il risultato di questa particolare estate è, almeno per le vigne della Valle d'Aosta, una produzione di qualità «ottima».
Elena Giovinazzo