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Illumina Aosta, polemiche e video rimosso: ce ne parla il conduttore Luca Dodaro

Dal canale del podcast è stato rimosso un video di risposta ad un articolo critico dopo lo Show dei preti: «ho preferito non alimentare le polemiche»

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«Ho ritenuto che fosse spiacevole per i nuovi arrivati trovare come “benvenuto” sul canale un video risposta molto duro a un giornale locale. Non credo avrebbe stimolato molto i nuovi ascoltatori, interessati più alle puntate che alle polemiche». Luca Dodaro, conduttore del podcast "Illumina Aosta", spiega ad Aostaoggi.it cosa è accaduto al suo canale YouTube dopo la pubblicazione dello "Show dei preti".

La puntata ha riscosso un grande successo, ma ha sollevato anche delle critiche. Ad alcune di queste, pubblicate dal settimanale La Vallée Notizie, lo stesso Dodaro ha risposto con un altro video. Che però è stato in seguito rimosso dal canale.

Dodaro spiega che a quell'articolo «scritto da un giornalista che non si firma, mi è venuto spontaneo replicare con tono diretto». Molti iscritti del canale hanno visto il video di risposta «e a giudicare dai commenti divertiti hanno anche apprezzato, ma visto l’ulteriore eco mediatico ho preferito non alimentare le polemiche, che alla lunga stancano (soprattutto me)». Dunque «nessuna pressione da poteri occulti, nessun segreto o richiesta di rimozione, semplicemente una mia scelta personale, che ogni tanto faccio. Ha più senso che a parlare siano le puntate».

Il conduttore conferma in ogni caso le perplessità sui contenuti e i toni dell'articolo. «È normale che non tutti apprezzino - spiega -, in questo caso ho trovato un approccio molto superficiale e distaccato dal reale, a partire dal titolo “gag, risate e parolacce”, che non rappresenta per nulla la puntata in questione. Dall'articolo emergeva una puntata densa di parolacce (cosa non vera: ne sono state dette tre in un’ora e venti di show. Ma poi: veramente ci scandalizziamo per tre parolacce?) e densa di frasi fuori luogo. Nell’articolo, oltre a usare una serie di termini che suggerivano una scarsa comprensione del mezzo, l’articolista ha messo sullo stesso piano apprezzamenti e critiche, ma a dire il vero basterebbe leggere i commenti per capire la reale proporzione di queste ultime».

Per Dodaro la «polemica è montata sul nulla e che le critiche hanno un peso relativo. Sono tutte più che lecite, sia chiaro, ma da un giornalista mi aspetto una minima capacità di analisi e non degli articoli scritti per sentito dire, fornendo una visione distorta. In questo caso, molto semplicemente, al giornalista anonimo non è piaciuto il video e ha deciso di creare un caso locale dal nulla. Oltre a questo - prosegue -, non avendo molto da dire, circa il 50% dell’articolo è una citazione di altri articoli ben più strutturati. Ho trovato questo aspetto molto divertente, quasi a voler riempire una pagina in cui non si sa bene cosa dire».

Di più: «l'ho trovato un pessimo modo di sfruttare Illumina per generare attenzione sul suo giornale (non a caso l’articolo è in prima pagina e sugli strilli siamo addirittura sopra alla morte di Rollandin, giusto per evidenziare le priorità), quindi mi sono sentito di raccontarlo agli iscritti al canale, ovviamente con il solito tono di Illumina, ovvero senza mezzi termini e con ironia a tratti molto acida».

«Mi meraviglio come un canale YouTube finalizzato all’intrattenimento desti così tanta attenzione da parte della stampa locale, desiderosa di fare gossip più che informazione», prosegue Dodaro. «In ultimo, non per importanza, trovo veramente curiosa la scelta di non firmarsi. Nelle mie puntate io ci metto la faccia, nei suoi articoli lui non mette nemmeno la firma. Interessante».

 


Marco Camilli

 

 

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