Ci sono anche 24 pazienti dimessi dall'ospedale e attualmente in cura a domicilio
AOSTA. L'Unità di crisi che si sta occupando di gestire l'emergenza Coronavirus in Valle d'Aosta ha diffuso il quotidiano bollettino di malati, vittime e guariti. Nella nostra regione si contano al momento 517 casi positivi (ieri ne risultavano 528 e la diminuzione è dovuta alla "bonifica dei dati e conseguente eliminazione di nomi presenti più volte nell'elenco"). Il numero di pazienti ricoverati nei reparti Covid-19 è 86 mentre 26 sono in cura in Terapia intensiva.
Il bilancio dei morti è ancora in aumento: 2 nelle ultime 24 ore, 50 dall'inizio dell'emergenza. Ancora fermo a 2 il numero dei pazienti definiti guariti.
Oggi sono stati repertati solo 5 tamponi; altri 319 risultano in attesa.
Nel bollettino odierno ci sono anche alcune notizie positive. «Sono stati dimessi in questi giorni dal reparto Covid ventiquattro pazienti tornati a domicilio - ha riferito il coordinatore sanitario Luca Montagnani -. Non sono ancora dichiarati guariti, ma sono in condizioni abbastanza buone per tornare a casa». Inoltre due pazienti sono usciti dalla Rianimazione e sono passati nel reparto Covid.
L'Azienda Usl ha intanto attivato un telemonitoraggio per pazienti contagiati che si trovano in isolamento domiciliare, lo stesso già attivo per gli anziani della microcomunità di Pontey. «C'è la difficoltà a reperire alcuni strumenti necessari ma la piattaforma è in via di montaggio e l'unità territoriale ha già individuato i primi pazienti da monitorizzare con questo sistema». Questa è «un'arma in più che possiamo adottare per il controllo dei pazienti», ha sottolineato ancora il dottor. Montagnani.
Sulle microcomunità, il presidente della Regione Renzo Testolin ha spiegato che «ci siamo confrontati con le Unités de communes e con i gruppi di lavoro per gestire e organizzare il servizio nelle microcomunità per supportare gli utenti e le operatrici. Con l'affiancamento iniziato da parte di questo gruppo di sostegno, organizzato con medici volontari e operatori del territorio, si deve aumentare la sicurezza delle strutture e mettere le famiglie nelle condizioni di poter contare sul massimo della professionalità».
E.G.