La versione fornita dal medico proprietario del gatto è oggetto di accertamenti da parte di Procura e Usl
L'ospedale Parini di Aosta
Sono due le inchieste in corso sull'ormai nota vicenda della gatta sottoposta a esami all'ospedale Parini dal proprietario, il radiologo Gianluca Fanelli, marito della senatrice leghista Nicoletta Spelgatti.
Gli accertamenti mirano a verificare tutti gli aspetti di un caso che ha diviso l'opinione pubblica ed è stato ripreso anche dai media stranieri.
La spiegazione del medico
Ad oggi è nota la versione del medico. Nella sua spiegazione Fanelli dichiara di aver portato in ospedale la sua gatta Atena precipitata dal tetto di un edificio di sette piani sulla pensilina di un negozio al piano terreno. L'esame sul felino sarebbe stato effettuato «in un momento in cui le tre Tac non erano in orario di servizio» e dopo aver «verificato non vi fossero pazienti» e «non in timbratura».
L'animale era «tra la vita e la morte» e il radiologo l'avrebbe sottoposto a un drenaggio al torace per farlo tornare a respirare (nella caduta aveva riportato uno pneumotorace). Sempre Fanelli spiega di aver fatto vedere la gatta da un veterinario veterinario e di aver poi deciso di portarla in ospedale.
Inchieste di Procura e Usl
Questa spiegazione è ora al vaglio delle due indagini attivate dall'Azienda Usl e poi dalla procura di Aosta. L'obiettivo è appunto verificare quanto riferito dal radiologo sentendo le presone coinvolte, come il veterinario, e poi definire eventuali reati e violazioni. Per esempio bisogna chiarire se le strumentazioni in uso al veterinario erano sufficienti per valutare e trattare le condizioni della gatta, se effettivamente le strumentazioni dell'ospedale pubblico siano state usate per scopi privati quando non c'erano persone in sala d'attesa per l'esame, chi altro tra il personale del Parini era presente al momento del fatto (indiscrezioni indicano un parente di un consigliere regionale della Lega). E poi, aspetto non secondario, come è stata gestita la presenza di un gatto in una struttura sanitaria in cui gli animali non possono entrare perché comportano un rischio biologico e compromettono lo standard di sicurezza per i pazienti.
«Evidenti violazioni»
In una nota, l'azienda sanitaria riferisce che la segnalazione «riguardante l'effettuazione di una TAC su un gatto all'interno della Radiologia dell'Ospedale "Parini" di Aosta» è stata ricevuta il 31 gennaio. Tre giorni dopo è stata consegnata una relazione in base alla quale «un medico radiologo della SC Radiologia ha effettivamente eseguito l'esame TAC su un proprio animale all'interno della struttura».
«Alla luce delle evidenti violazioni emerse» l'Azienda ha attivato la Commissione di disciplina. «Eventuali provvedimenti disciplinari verranno definiti e ufficializzati con apposita delibera, anche nell'interesse di perseguire l'obiettivo di un corretto utilizzo delle risorse pubbliche e del rispetto delle normative vigenti, assicurando massima trasparenza nella gestione del caso».
Stupore dell'Ordine dei medici
In base agli esiti degli accertamenti potrebbe prendere provvedimenti anche l'Ordine dei medici della Valle d'Aosta. Ieri l'Ordine ha espresso stupore e sconcerto sull'accaduto insieme alla preoccupazione per l'immagine che questa vicenda proietta nell'opinione pubblica sui medici e sulla sanità pubblica valdostana.
«La comunità medica valdostana esprime eccellenze in tutti i settori - dice l'Ordine - e non meritava un’esposizione mediatica di tale portata, specialmente in un momento di estrema difficoltà, in cui tutti i professionisti sanitari stanno operando con il loro massimo impegno».
Marco Camilli