'Il sindaco Miserocchi non ha più la maggioranza'
COURMAYEUR. Otto consiglieri comunali di Courmayeur hanno rassegnato oggi pomeriggio le dimissioni. Venendo a mancare più della metà dei consiglieri, l'amministrazione ai piedi del Monte Bianco viaggia adesso verso lo scioglimento anticipato.
"Risulta evidente che l'attuale governo di Courmayeur non possiede più gli 8 voti minimi necessari per definirsi maggioranza e per poter amministrare il paese. Dunque non può in nessun modo garantire il rispetto del programma elettorale proposto e votato dal Consiglio comunale, unico organo sovrano e di garanzia", affermano i componenti del gruppo "Courmayeur La Nuova Via" Fabrizia Derriard, Massimo Sottile, Daniela Salvino, André Savoye insieme ad Alberto Vaglio, Roberta D'Amico, Marco Salvato e Raffaella Sarteur.
Alla giunta insediatasi dopo le elezioni del 2017 i consiglieri dimissionari imputano "errori, imprecisioni, rischi e pericoli di scelte compiute con leggerezza, superficialità e talvolta supponenza" e di aver utilizzato in questi due anni e mezzo "grandi energie per distruggere, talvolta epurare, le scelte degli anni precedenti senza proporre alternative valide, perseguibili, o che dessero risultati".
Per questi motivi, dicono gli otto, il sindaco Miserocchi insieme al vice Paolo Corio ed all'intera giunta "per rispetto delle istituzioni democratiche e per senso di responsabilità nei confronti dei cittadini, avrebbero dovuto prendere atto del fallimento del loro progetto amministrativo e di conseguenza rassegnare le dimissioni", aggiungono gli otto. Ciò non è avvenuto. I consiglieri dimissionari spiegano dunque di aver loro "responsabilmente scelto di assumersi in prima persona la responsabilità della decisione drastica" con la "speranza che Courmayeur possa tornare ad essere amministrata in modo adeguato ed efficiente".
La procedura per lo scioglimento del Consiglio comunale scatta quando oltre la metà dei componenti si dimette. Servirà una delibera della Giunta regionale e il coinvolgimento del Consiglio Valle per sancire la fine anticipata della giunta Miserocchi.
Clara Rossi