Il sindaco di Courmayeur difende le sue scelte: la sicurezza delle persone è al primo posto
COURMAYEUR. La Val Ferret ritorna alla normalità dopo l'allerta per un possibile cedimento del ghiacciaio di Planpincieux.
Dopo un fine settimana di massima attenzione sul possibile crollo di mezzo milione di metri cubi di ghiaccio, il sistema di monitoraggio ha confermato il rientro dei parametri di rischio. Il sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi, domenica ha firmato l'ordinanza che riapre la vallata laterale e ripristina da oggi anche il servizio di trasporto pubblico.
L'attenzione sul ghiacciaio è tornata alta a metà della scorsa settimana a causa dell'oscillazione delle temperature. I tecnici che monitorano continuamente il ghiaccio hanno osservato il formarsi di una profonda spaccatura nella parte terminale del Planpincieux che poteva portare al crollo di una porzione di 500.000 m3 sull'abitato sottostante. Giovedì mattina è stata completata l'evacuazione in via precauzionale di 75 persone da Planpincieux e la Val Ferret è stata chiusa a pedoni e veicoli.
La decisione ha innalzato delle critiche, soprattutto per le conseguenze economiche della chiusura che rischiano di appesantire la situazione del settore turistico già segnato dal coronavirus. Dal Comune però assicurano: "l'evacuazione si è resa necessaria e indifferibile poiché, nel quadro di rischio glaciologico paventato, le azioni di protezione civile sono impostate sulla previsione di rischio maggiore e quindi sull’eventuale rischio di caduta della porzione di ghiacciaio di 500mila metri cubi".
Il sindaco, prossimo alla fine anticipata del suo mandato, esprime la sua "vicinanza agli operatori della Val Ferret, alle persone sfollate e alla comunità intera coinvolta in queste ore nelle operazioni di allertamento ed evacuazione, conscio che tali azioni abbiano rappresentato un forte disagio con ripercussioni economiche". Tuttavia "la sicurezza delle persone è la prima attenzione che un’Amministrazione deve garantire. Il monitoraggio e il sistema di allertamento per rischi glaciologici avviati negli anni, in particolare sul ghiacciaio di Planpincieux, sono un importante e fondamentale supporto per le comunità alpine, a garanzia dell’incolumità delle stesse, seppur non sempre la cultura del rischio sia compresa da tutti".
Elena Giovinazzo