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Courmayeur, la riapertura della Val Ferret non placa le polemiche

Il Comitato della località incarica due esperti per esaminare i documenti dell'allerta ghiacciaio

 

ghiacciaio

COURMAYEUR. "Pur rispettando i fondamenti tecnici su cui si basano e si sono basate le scelte passate e recenti", il Comitato Val Ferret chiede "a gran voce di meglio ponderare nel futuro scenari allarmistici, le cui ripercussioni impattano negativamente sull’intero territorio di Courmayeur e non solo". È quanto si legge in una nota diffusa dai residenti e dagli operatori della località di Courmayeur la .

Il comunicato evidenzia "la situazione di disagio e di ingenti danni che si è creata con l’allarmismo generato dalle dichiarazioni dell’imminenza del crollo di una porzione di 500.000 mc, cosa - fortunatamente - non avvenuta".

"Il Comitato - si legge - attraverso i propri esperti glaciologi incaricati, Professori Maggi e Orombelli, sta valutando i documenti redatti dagli Enti preposti e a breve potrà formulare un proprio autorevole parere, sulla base del quale avviare un confronto costruttivo per definire una corretta e ponderata lettura dei dati e degli scenari conseguenti". "Il tutto - prosegue il Comitato - alla luce delle premesse che sempre campeggiano su ogni relazione ufficiale: Il fenomeno qui studiato è naturale, non è possibile prevederlo con certezza allo stato attuale delle nostre conoscenze! I danni e i disagi generati sono ad oggi invece ben noti e tristemente reali".

Infine sulle dichiarazioni riferite a "nuovi scenari di probabili crolli" rilasciate da tecnici regionali, il Comitato afferma: "tale notizia non risulta confermata da nessun dato o relazione ufficiale".

 

 

E,G,

 

 

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