Il presidente del Cpel Manes: i piccoli Comuni saranno tra i più penalizzati dall'incertezza amministrativa
Ci sono anche le firme di molti sindaci della Valle d'Aosta sulla lettera aperta per chiedere al presidente del Consiglio Mario Draghi di restare al governo.
«La quasi totalità dei sindaci valdostani ha sottoscritto la lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, con la richiesta di proseguire l’azione di governo», si legge in una nota del Consiglio permanente degli enti locali valdostani.
Franco Manes, presidente del Cpel, sottolinea come la presa di posizione di molti primi cittadini della Valle d'Aosta sia «assolutamente personale» e per questo «non deve essere strumentalizzata». Quello dei sindaci valdostani è «un appello importante proveniente da tanti piccoli Comuni che, sicuramente, saranno tra i più penalizzati dall'incertezza amministrativa dei prossimi mesi. È indubbio, nel rispetto dei ruoli di ciascuno e delle ideologie di tutti, che tanti sindaci valdostani ribadiscono la necessità di una serenità amministrativa in un momento molto importante per la crescita della nostra Valle e del nostro Paese», aggiunge Manes.
La lettera aperta al presidente del Consiglio Mario Draghi conta finora oltre mille firme di altrettanti sindaci di tutta Italia, compresi Stefano Lo Russo sindaco di Torino, Beppe Sala sindaco di Milano, Roberto Gualtieri sindaco di Roma, Antonio Decaro sindaco di Bari e presidente dell'Anci e Dario Nardella sindaco di Firenze e coordinatore delle Città metropolitane.
«Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà», si legge nella lettera-appello firmata dai sindaci. «Il presidente Mario Draghi ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio».
«Noi Sindaci - prosegue la lettera -, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo. Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni. Queste forze, nel reciproco rispetto, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane. Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilità storica davanti all’Italia e all’Europa e davanti alle future generazioni. Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia».
Clara Rossi