Il Consiglio comunale discuterà la prossima settimana due iniziative di Alpe e del consigliere Caminiti
AOSTA. La trascrizione sui registri comunali di 16 matrimoni tra coppie gay decisa dal sindaco di Roma Ignazio Marino è soltanto l'ultimo atto di un dibattito che in queste ultime settimane sta infiammando l'Italia.
L'argomento "nozze gay" sarà trattato anche dal Consiglio comunale di Aosta nella riunione convocata per la prossima settimana. Sono ben due le iniziative depositate sul tema - un ordine del giorno del gruppo Alpe e una mozione del consigliere Vincenzo Caminiti - ed entrambe sono a favore del registrazione dei matrimoni omosessuali celebrati all'estero.
I consiglieri di Alpe evideziano che "lo stato italiano è tra gli ultimi stati europei, assieme alla Grecia, a non aver riconosciuto e legiferato in merito alle cosiddette unioni civili". Chiedendo al sindaco di trascrivere i matrimoni tra coppie omosessuali celebrati all'estero, Alpe invita Giordano a compiere un "atto simbolico di attenzione verso i diritti delle coppie omosessuali ed al tempo stesso un atto di pressione verso il parlamento italiano" affinché legiferi sulle unioni civili".
Il consigliere Caminiti nella sua iniziativa ricorda, così come Alpe, una mozione approvata a larga maggioranza nel 2006, sottoscritta tra gli altri dall'allora consigliere Bruno Giordano, che impegnava la presidenza del Consiglio a "inviare ai presidenti della Camera e del Senato e alle Commissioni parlamentari affinché discutano una legge sulle unioni civili".
"La legge italiana non prevede alcun veto al fatto di contrarre matrimonio per coppie omosessuali", è scritto nelle premesse della mozione che impegna il sindaco a trascrivere i matrimoni, a comunicare la mozione ai parlamentari valdostani e a "farsi attivo promotore di tale iniziativa presso gli altri Comuni della Valle d'Aosta".
Marco Camilli