L'assessore all'Ambiente del capoluogo nel 2012 era favorevole all'impianto
AOSTA. Delio Donzel, assessore all'Ambiente del Comune di Aosta di lungo corso (al centro nella foto), inverte la rotta sul pirogassificatore ed entra a far parte della nella schiera dei "no piro".
«In occasione del referendum sul pirogassificatore fui tra i sostenitori della realizzazione di tale impianto», ammette in una lettera di riflessioni post sentenza Tar sull'appalto. Ora però, continua, «ritengo che, alla luce dell'evoluzione che hanno in seguito avuto le politiche regionali in tema di rifiuti, la realizzazione di un impianto del genere, oggi si sarebbe dimostrato una scelta sbagliata soprattutto per le ricadute di tipo economico che immagino avrebbero dovuto sostenere i cittadini, tenendo conto che nel frattempo sono aumentate le percentuali di rd (raccolta differenziata, ndr) e sono state introdotte nuove tipologie di raccolta, oltre ad una riduzione complessiva della produzione di rifiuti rispetto ad allora».
Donzel precisa di non «voler entrare nel merito delle decisione assunte dal Tar» né «sulle scelte che l'Amministrazione regionale intenderà fare al riguardo», coglie l'occasione per sottolineare il 68% di raccolta differenziata raggiunto a settembre nel capoluogo e spiega di essere «convinto che, come già programmato da tempo a livello regionale, una volta che la raccolta della frazione organica sarà estesa a tutto il territorio regionale, le percentuali di raccolta differenziata sono destinate ad aumentare in maniera esponenziale». A quel punto, con il 75% di raccolta differenziata «e forse anche di più», «mi chiedo che senso avrebbe realizzare nella nostra Regione un impianto per smaltire un 20/25% di raccolta indifferenziata, equivalenti a poche decine di migliaia di tonnellate. Dal punto di vista economico sarebbe sostenibile? Non credo».
Nella sua "conversione" anti pirogassificatore l'assessore riconosce «il ruolo che varie associazioni ambientaliste hanno avuto e hanno nel sensibilizzare insieme all'Ente Pubblico maggiore attenzione alla produzione di rifiuti e alla loro differenziazione» e aggiunge: «ritengo che come già avvenuto al tempo del referendum, il futuro della gestione dei rifiuti nella nostra Regione non possa che essere in mano ai Valdostani».
Marco Camilli