Polemiche dopo le dimissioni dei 3 rappresentanti comunali che hanno fatto decadere il cda
AOSTA. Le dimissioni dei rappresentanti del Comune di Aosta dal consiglio di amministrazione dell'Aps, che hanno fatto decadere l'intero cda, hanno dato origine come previdibile a commenti e polemiche che le dichiarazioni del sindaco Fulvio Centoz hanno ulteriormente inasprito.
Nel dibattito intervengono infatti Fp/Cgil, Cisl/Fp, Savt/Fp, Uil/Fpl e Sivder con un comunicato congiunto che intende "fornire qualche chiarimento tecnico a seguito delle dichiarazioni non corrette rilasciate agli organi di informazioni dal sindaco di Aosta in materia".
"I dipendenti in questione - spiega la nota - non rappresentavano un costo per il Comune visto che agli stessi non era riconosciuta nessuna indennità per tale incarico" e "il Comune ha sempre introitato il gettone di presenza spettante ai soggetti interessati per le sedute del Consiglio di amministrazione, senza che nulla fosse poi riconosciuto agli stessi". Riguardo invece agli "eventuali straordinari effettuati dai tre dipendenti sarebbe stato sufficiente invitare l'A.P.S. a convocare i consigli durante il normale orario di lavoro e non oltre lo stesso".
Per le OO.SS. se l'incarico del cda venisse assegnato ad un dirigente non ci sarebbero risparmi poiché secondo la normativa "ai dirigenti ai quali vengono assegnati incarichi aggiuntivi spetta effettivamente una remunerazione aggiuntiva".
"In ultimo - conclude il comunicato congiunto - le OO.SS. non capiscono per quali motivazioni e su quali basi il sindaco di Aosta parli di eventuali provvedimenti disciplinari verso i tre dipendenti, visto che nessuna norma comportamentale è stata violata".
I sindacati comunque in chiusura di comunicato spiegano di essere pronti "ad approfondire nelle sedi opportune la materia qualora l'amministrazione ritenesse di proseguire su questa strada".
redazione