Luci e ombre del mercato del lavoro in ambito turistico

Costo della vita alto e stipendi non sempre in linea: una indagine realizzata durante la stagione invernale indica il punto di vista dei lavoratori impiegati nel settore turistico e ricettivo della Valle d'Aosta

Courmayeur

Retribuzioni economiche non sempre in linea con altre località turistiche e costo della vita più alto rispetto ad altre zone. È uno degli aspetti che emerge dall'indagine sull'attrattività del mercato del lavoro nel settore turistico e ricettivo della Valle d'Aosta realizzata per conto della Regione da TurismOk.

L'indagine si è svolta durante la scorsa stagione turistica invernale. Hanno risposto 436 lavoratori dipendenti cioè circa il 14% di quelli impiegati nell'inverno 23/24, di cui poco più della metà (56%) proveniente da altre regioni (soprattutto Piemonte, Lombardia e Sardegna).

Alla domanda sulla retribuzione economica, le risposte sono divergenti. Il 38% dei lavoratori ritiene lo stipendio in linea con altre località mentre un 20% lo considera inferiore e un altro 20% superiore (il restante 22% non sa rispondere). La differenza di valutazioni è legata probabilmente all'area di lavoro. Alcuni comprensori infatti propongono retribuzioni percepite come più competitive, a cominciare da quello del Gran Paradiso e di Aosta. Nell'area del Monte Bianco invece lo stipendio è ritenuto prevalentemente in linea con altre località mentre nel comprensorio del Monte Rosa un terzo degli intervistati considera la retribuzione inferiore.

Le risposte sono più concordi quando si tratta di analizzare il costo della vita: il 60% dei lavoratori lo percepisce come più elevato rispetto ad altre realtà. Guardando ai comprensori turistici, oltre la metà dei lavoratori condivide questa valutazione con una punta del 73% nell'area del Monte Cervino. Soltanto nella zona di Aosta il costo della vita è ritenuto inferiore da più della metà dei lavoratori.

Criticità e punti di forza

Altri punti dolenti del mercato valdostano sono le scarse opportunità di intrattenimento, l'isolamento e la difficoltà a trovare alloggio. Per quest'ultima problematica il suggerimento contenuto nell'indagine è di valutare politiche fiscali agevolate per i contratti transitori professionali.

Tra i punti di forza, invece, la natura (il 48% di chi ha risposto la considera tra gli aspetti positivi dell'esperienza lavorativa in Valle) e la tranquillità (21%). Inoltre un 23% di risposte segnala, tra i benefici da implementare, la possibilità di seguire corsi linguistici.

Una parte dell'indagine si focalizza sulle intenzioni lavorative per la prossima stagione. Il 54% dei lavoratori dichiara di voler restare nello stesso luogo (il 61% nella stessa azienda) mentre il 31% preferirebbe spostarsi in località di mare durante l'estate. Emerge poi un 14% di lavoratori in cerca di un posto in attività più strutturate perché offrono migliori prospettive di carriera.

I commenti

Commentando l'esito dell'indagine, l'assessore allo Sviluppo economico e Lavoro Luigi Bertschy sottolinea che si tratta «di una prima indagine del settore specifico che abbiamo voluto condurre all’interno del progetto dell’Alleanza per il lavoro di qualità in Valle d’Aosta, dedicato al settore turistico. Siamo consapevoli che, per ottenere dati statistici ancora più significativi, sia necessario replicare il questionario, allargando ulteriormente la platea dei lavoratori anche in altri settori».

Per il presidente dell'Adava, Luigi Fosson, «questa iniziativa ha una valenza molto importante per noi imprenditori della ricettività. I dati raccolti ci forniscono preziose indicazioni su come possiamo migliorare l’attrattività e la qualità dell’esperienza lavorativa nella nostra regione: se da una parte ci fa piacere sapere che le bellezze naturali e la qualità della vita vengono apprezzate dai nostri collaboratori, dall’altra dobbiamo trovare una soluzione alle criticità emerse, prima tra tutte la difficoltà di trovare soluzioni abitative adeguate. Il nostro obiettivo deve essere quello di rendere la Valle d’Aosta non solo una meta turistica d’eccellenza, ma anche un luogo ideale per lavorare e vivere».

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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