178 miliardi evasi da famiglie tra 2007 e 2010 - La mappa del "tax gap" dell'Agenzia delle Entrate
Ammonta a 231 miliardi di euro l'evasione dell'Iva (tax gap) nel periodo 2007-2010, e il 77% (circa 178 miliardi) è legato al consumo finale delle famiglie.
È quanto emerge dal focus contenuto nel nuovo numero della rivista "Argomenti di discussione", diffusa dall'Agenzia delle Entrate, che propone una vera e propria mappa della tax gap dell'Iva in Italia, cioè dell'evasione legata all'imposta sul valore aggiunto, con le differenze territoriali, regione per regione.
L'analisi – illustra una nota dell'Agenzia - pone l'accento non solo sui risultati, ma anche sul ruolo che alcune variabili, come il “tax moral” dell'area geografica di riferimento e il contesto economico, giocano nel favorire o nel limitare il ricorso all'evasione dell'Iva. L'analisi distingue due diverse componenti di gettito: i consumi finali (riferibili alle famiglie) e gli impieghi intermedi (riferibili alle imprese).
I risultati mettono in evidenza che il gap medio nella base Iva ammonta, negli anni 2007-2010, a circa 231 miliardi di euro, dei quali il 77% è legato al consumo finale delle famiglie e il 23% ai consumi finali delle imprese, in pratica gli impieghi intermedi. Lazio, Valle d'Aosta e Trentino risultano le Regioni più virtuose. Nelle Regioni del Sud (isole comprese) il gap vale circa 83 miliardi, ovvero il 36% del totale, seguono Nord Ovest (27% ), Nord-Est (21%) e Centro (17%). In ogni caso, 11 Regioni presentano propensioni complessive al gap inferiori alla media nazionale. Tra quelle virtuose, spiccano Lazio, Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige, che registrano i valori più bassi. In generale, la propensione media al gap Iva dei consumi finali delle famiglie del Nord è inferiore a quella del Meridione.
Clara Rossi