Bene per istruzione ed energia, male per povertà e disuguaglianze: cosa emerge dal rapporto dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Emerge una Valle d'Aosta a tinte chiaro-scure dall'indagine dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile sulle "radici della sostenibilità".
La pubblicazione mappa l'avanzamento di Regioni, Province e città metropolitane verso l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile confrontando l'evoluzione della situazione tra il 2010 e il 2023.
La Valle d'Aosta mostra un andamento generale superiore o tutt'al più uguale alla media nazionale per buona parte dei campi considerati, fatta eccezione per fame e l'aspetto delle imprese, dell'innovazione e delle infrastrutture. Campi in cui, tra l'altro, non emergono nemmeno miglioramenti nell'ampio arco temporale preso in considerazione.
Allo stesso tempo la nostra regione registra, secondo il rapporto, forti miglioramenti nei campi dell'istruzione e dell'energia, ma anche un peggioramento in ben sei obiettivi su sedici: povertà, parità di genere, occupazione e crescita economica, disuguaglianze, giustizia e partnership per gli obiettivi.
«Il Rapporto - spiega l'Alleanza taliana per lo Sviluppo Sostenibile - misura anche la distanza effettiva di Regioni e Province autonome da 28 obiettivi quantitativi contenuti in strategie, piani e programmi ufficialmente adottati a livello europeo e nazionale. In estrema sintesi, guardando agli ultimi tre-cinque anni, notiamo che Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Trento, Umbria e Lazio sono in grado di raggiungere 11-12 obiettivi quantitativi». Per altri sei obiettivi la Valle d'Aosta sta compiendo progressi ritenuti insufficienti mentre in altri otto sta compiendo dei passi indietro.
Clara Rossi