La Vival con i suoi 19 espositori è al Padiglione 12 - Diretta di Aostaoggi.tv il 25 marzo
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AOSTA. Ieri, domenica, a Verona ha preso il via il 49° Vinitaly, salone internazionale dei distillati e del vino. All'evento fieristico è presente anche la Valle d'Aosta con 19 espositori che hanno allestito il proprio spazio nello stand della Vival - associazione dei viticoltori valdostani - all'interno del Padiglione 12.
Stefano Celi, presidente della Vival, siamo al secondo giorno di Vinitaly: come sta andando?
Diciamo bene. Ieri abbiamo cominciato con una notevole affluenza di gente e visitatori venuti ad assaggiare i nostri vini. Erano molto interessati alla Valle d'Aosta. Oggi stiamo lavorando bene.
Una produzione di nicchia e che si definisce "eroica", quella valdostana, quale spazio ha in una manifestazione come il Vinitaly?
La Valle d'Aosta è una piccola regione con una piccolissima produzione di vino, ma crea notevole interesse. E' una viticoltura eroica e di nicchia e il pubblico sta ricercando queste particolarità, quindi viene a trovarci anche se siamo un piccolo spazio in mezzo ad una marea di produttori.
Ci sono, nonostante la crisi, movimenti interessanti a livello di vendite e interesse commerciale per i prodotti valdostani?
Si, come dicevo prima i nostri prodotti sono pochi, molto particolari e ancora relativamente poco conosciuti. Per questo anche gli importatori esteri o i ristoratori italiani cercano queste particolarità per proporre qualcosa di nuovo ai loro clienti.
Questa attenzione verso i prodotti valdostani proviene più dall'estero o dall'Italia?
L'Italia diciamo che inizia a conoscere abbastanza la Valle d'Aosta, quindi è interessata a proporre i nostri prodotti. All'estero siamo ancora relativamente sconosciuti, ma c'è la voglia di proporre qualcosa di nuovo, di diverso dei soliti vini fino ad oggi esportati sui vari mercati.
Mercoledì Aostaoggi.tv realizzerà due dirette streaming dallo spazio che avete per noi allestito nel vostro stand al Salone di Verona: cosa ci farete vedere di particolare?
Vedremo di mostrare una panoramica dei nostri prodotti e ciò che le nostre aziende stanno proponendo al pubblico che viene a visitare il Vinitaly.
Apro una piccola parentesi su un fatto particolare: la Coldiretti per il Vinitaly ha aperto un "angolo della vergogna" sulla contraffazioni dei vini italiani nel mondo. Quanto pesa questo fenomeno non tanto sulla produzione valdostana, quanto sul made in Italy?
Tanto. Pesa tanto. Sia per una questione prettamente economica, ma soprattutto di immagine. Perché i prodotti contraffatti non hanno sicuramente le caratteristiche né la qualità del prodotto italiano.
I consumatori se ne accorgono se un prodotto è contraffatto?
Il pubblico attento se ne accorge, ma il grande cosnumatore non preparato può facilmente essere tratto in inganno.
In chiusura, se dovesse definire la produzione vinicola valdostana, al di là di eroica, quale aggettivo sceglierebbe?
Eccezionale. Per le caratteristiche dei luoghi di produzione, per la qualità del prodotto e per la loro varietà.
Marco Camilli