Trattativa ferma sugli assessorati e sulla presidenza del Consiglio Valle
AOSTA. Non c'è ancora un accordo per la formazione in Regione della nuova maggioranza. Le scorse 24 ore, indicate da più parti come decisive per giungere al traguardo, sono trascorse portando ad un nulla di fatto. Di più: la trattativa guidata dal presidente incaricato unionista Erik Lavevaz si è arenata e alcuni incontri sono saltati.
Manca l'accordo sulla Giunta
Lo stallo tra autonomisti e progressisti si è materializzato sulla formazione della Giunta. Per avvicinare i due programmi è possibile che qualche assessorato sia cambiato o accorpato: bisogna capire quale e bisogna mettere tutti d'accordo sul come. C'è anche da stabilire quanti assessorati potranno gestire i singoli movimenti che sosterranno la futura maggioranza (Union Valdôtaine, Progetto Civico Progressista, Alliance - Stella Alpina e Vallée d'Aoste Unie). Poi ancora bisognerà individuare i nomi di chi li guiderà.
Il nodo della presidenza del Consiglio Valle
Soprattutto c'è da trovare una intesa sulla presidenza del Consiglio regionale, tassello fondamentale per incastrare alla perfezione le altre tessere del puzzle politico. Per lo scranno più alto dell'aula emergono su tutti due nomi. Il primo è quello di Alberto Bertin, il più votato del Progetto Civico Progressista, gruppo che conta 7 seggi come l'Union Valdôtaine. Bertin, già candidato alla carica nel 2018 dall'allora opposizione, diventando oggi presidente dell'assemblea valdostana andrebbe a bilanciare la presidenza della Regione data all'UV. L'altro papabile per l'incarico è Luciano Caveri di Vallée d'Aoste Unie. Una terza possibilità è quella di affidare la presidenza ad un esponente dell'opposizione come accadeva fino a qualche consiliatura fa.
Ultimi giorni per l'accordo
Per il momento l'unica certezza è che il tempo per trovare l'accordo stringe e che si avvicina la data del 20 ottobre, giorno della convocazione del Consiglio regionale che darà inizio alla sedicesima legislatura della Valle d'Aosta. Entro le ore 9 sarà necessario avere un elenco di nomi da presentare in aula e soprattutto una maggioranza pronta a sostenerli.
Clara Rossi