Agevolazioni fiscali e contributi alle aziende che si insediano in Valle d'Aosta e investono nell'innovazione
All'unanimità il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ha approvato l'istituzione, tramite legge, della Zona Franca per la Ricerca e lo Sviluppo, o ZFR&S. L'obiettivo del provvedimento è attivare strumenti di agevolazione fiscale e contributi per le aziende che si insediano sul territorio valdostano e che investono in programmi di ricerca, sviluppo e innovazione. Le agevolazioni fiscali riguardano il pagamento dell'Irap, ma la legge autorizza il governo regionale a negoziare con lo Stato anche misure come la riduzione dell'Imu, dei contributi Inps e delle imposte sostitutive nonché esenzioni fiscali. Per individuare le aziende beneficiare, la Regione procederà col pubblicare un apposito bando.
«La migliore leva di sviluppo è la ricerca», ha affermato l'assessore allo Sviluppo economico, Luigi Bertschy, durante il dibattito sulla legge. «L'importanza di costruire una rete intorno ai centri di ricerca passa attraverso il nostro sistema di imprese affinché ci sia uno sviluppo e una vitalità del territorio. Sarà importante attrarre delle competenze da mettere a disposizione delle aziende per rendere più robusta la nostra azione di sviluppo».
L'onere sul bilancio della Zona Franca per la Ricerca e lo Sviluppo è calcolato in 1,6 milioni di euro per gli anni dal 2023 al 2026. «Le agevolazioni peseranno sulle entrate della Regione - ha rilevato il presidente della Giunta, Renzo Testolin -, ma qui facciamo un investimento che nel tempo potrà tornare a tutto favore del nostro territorio, abbinando la ricerca e lo sviluppo con l'insediamento delle imprese».
L'opposizione ha votato a favore del testo. «La Lega VdA - ha ricordato il vice capogruppo Stefano Aggravi - aveva già proposto la "zona franca urbana", che oggi troviamo ben rappresentata da questo disegno di legge. Un testo tutt'altro che semplice che, tuttavia, ha delle grandi potenzialità». Per Claudio Restano (gruppo misto) «questa norma rappresenta l'occasione per riuscire a equilibrare l'economia delle diverse aree del nostro territorio e soprattutto per far valere la nostra specificità».
Elena Giovinazzo