Corte costituzionale, Rete civica: grave la posizione di Manes

RC critica «l'allineamento al centrodestra» del deputato valdostano espressione dell'Union Valdôtaine

La posizione del deputato Franco Manes sul voto per eleggere Francesco Saverio Marini, candidato dal governo Meloni, alla Corte Costituzionale, «non sorprende, ma è ugualmente grave». Lo afferma Rete Civica commentando «l'allineamento al centrodestra» del parlamentare valdostano e dell'Union Valdôtaine sull'elezione mancata dell'ultimo giudice.

«Già nell'aprile 2023 l'Union Valdôtaine aveva voluto che il prof. Marini, consulente giuridico della presidente Meloni, venisse designato come rappresentante della Regione nella Commissione paritetica, di cui poi sarebbe diventato anche presidente sempre su indicazione della Regione», sottolinea RC. «Una presidenza che non ha dato grandi risultati e che Marini avrebbe dovuto abbandonare una volta diventato giudice costituzionale. E come tale si sarebbe trovato in una posizione di conflitto di interessi, dovendo giudicare leggi per cui è stato consulente (vari disegni di legge governativi, fra cui quello sul premierato) e su ricorsi (anche affidatigli dalla Regione Valle d'Aosta) di cui è stato redattore. Altro che "fierté autonomiste", etica e prestigio delle istituzioni», accusa Rete Civica.

«Camera e Senato - ricorda RC - erano convocate congiuntamente e lo scopo del Governo Meloni era di riuscire a far eleggere l'avvocato Francesco Saverio Marini. Obiettivo mancato perché ad un certo punto la maggioranza di centrodestra si è resa conto di non avere il numero dei voti necessari ed ha ripiegato allora sul voto bianco. Gli esponenti del centrosinistra invece non hanno partecipato al voto».


 

redazione

 

 

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