La coalizione replica alle dichiarazioni del presidente della Cervino Spa Maquignaz sul "tirare dritto" per la realizzazione della nuova funivia
Prosegue lo scontro politico sul progetto del collegamento funiviario di Cime Bianche, in Val d'Ayas. Dopo le dichiarazioni del presidente di Cervino Spa Federico Maquignaz sull'intenzione di non arrestare il progetto della nuova funivia per ampliare l'offerta sciistica, Valle d'Aosta Aperta ribatte: «la scelta sul nuovo impianto spetta ai rappresentanti dei valdostani, tenuto anche conto dei circa 200 milioni di euro che si chiedono ai contribuenti».
La coalizione (che riunisce ADU, M5s e Area Democratica-Gauche Autonomiste) da sempre contraria al progetto in una nota sottolinea che il documento di fattibilità «dovrà essere condiviso e discusso in Consiglio Regionale. Eventuali fughe in avanti, tipiche di chi ha la "testa dura" e pare abituato a dare capocciate sui muri - tipo quella della Coppa del Mondo - anziché confrontarsi con le realtà e con i vincoli posti dalla legge e pensa già a deroghe e scappatoie, vedranno una nostra azione immediata sia per chiedere l'applicazione corretta delle norme, sia per continuare nella mobilitazione culturale che da anni portiamo avanti».
Secondo VdA Aperta in particolare lo studio di fattibilità «non solo non considerava la percorribilità giuridica dell'opera, ma mancava delle alternative progettuali previste» per quel genere di documenti.
Elena Giovinazzo