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CVA accusa Minelli: violati obblighi di riservatezza. La consigliera ribatte: provano a chiuderci la bocca

La 'protesta' di CVA tramite una lettera inviata al Consiglio Valle. La consigliera di PCP: dalla società toni intimidatori

Dopo le critiche sulle offerte economiche, i dubbi sulla gestione delle società del gruppo e le questioni riguardante il rispetto del diritto di accedere agli atti, si aggiunge un nuovo capitolo allo scontro tra Progetto Civico Progressista e CVA SpA.

La società il 26 novembre scorso ha inviato una lettera al presidente del Consiglio regionale, Alberto Bertin, per segnalare una presunta violazione degli obblighi di segreto d'ufficio e riservatezza su informazioni acquisite dai consiglieri regionali avvalendosi dell'art. 116 del Regolamento dell'assemblea (il diritto di accesso agli atti). La lettera riguarda affermazioni fatte da Chiara Minelli, consigliera del gruppo PCP.

Proprio Minelli, ieri durante la seduta del Consiglio Valle, ha parlato della missiva affermando che i contenuti hanno «un evidente carattere intimidatorio, come hanno rilevato anche i legali a cui l'ho sottoposta».

Alla lettera di CVA ha già risposto il presidente Bertin. «Ho dato riscontro il 6 dicembre segnalando - ha riferito sempre ieri in aula Bertin - che l'obbligo di risposta da parte di CVA (alle richieste di accesso agli atti dei consiglieri tramite l'art. 116, ndr) è stato chiarito da una sentenza del Consiglio di Stato. Ho inoltre precisato che è in capo ai singoli consiglieri la responsabilità riguardante gli obblighi di segreto d'ufficio e di riservatezza».

Contenuti ritenuti condivisibili da Minelli «perché respingono in toto le richieste perentorie e assurde di CVA rispetto alla limitazione del diritto di accesso agli atti per i consiglieri, a cui anche Cva è tenuta per legge a rispettare».

Minelli ha inoltre richiamato l'«audizione-conferenza» tenuta da CVA in IV Commissione lo scorso 28 novembre. «Non una semplice audizione - ha commentato - bensì un attacco premeditato e preconfezionato ordito tra Châtillon (dove ha sede CVA, ndr) e Aosta, passato anche forse per Roma». Un riferimento più o meno diretto alla conferenza stampa organizzata poco prima dell'audizione di CVA da Simone Perron, consigliere regionale della Lega VdA, il quale a sua volta ha insinuato l'esistenza di una sorta di accordo per danneggiare la Compagnia Valdostana delle Acque da parte della «estrema sinistra» che coinvolgerebbe dei componenti della maggioranza.

Nella lettera inviata da CVA al presidente del Consiglio Valle, ha spiegato Minelli, è fatta anche «richiesta al presidente del Consiglio di indagare sulla provenienza di segnalazioni pervenutemi». La stessa richiesta «è stata formulata anche in Commissione dal collega Perron. Rilevo che di segnalazioni ai consiglieri ne arrivano molte e non è certo compito della presidenza compiere indagini. Nello specifico, tra l'altro, ricordo che si faceva riferimento ad un verbale pubblico del Consiglio di Amministrazione di una società pubblica, che è appunto la nostra più importante partecipata».

Secondo Minelli tutto ciò «si inquadra nel contesto di un'azione» che avrebbe l'obiettivo di «provare a chiudere la bocca alle due consigliere regionali di PCP».

 


Elena Giovinazzo

 

 

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