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Il Consiglio Valle chiede il cessate il fuoco in Medio Oriente

Respinta dall'assemblea valdostana una mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina

Sì alla richiesta di un cessate il fuoco in Medio Oriente, no alla proposta di riconoscere lo Stato palestinese. Così si è espresso oggi il Consiglio regionale della Valle d'Aosta nel votare due iniziative della minoranza sul conflitto israelo-palestinese.

Ad essere approvata a larghissima maggioranza (32 voti a favore e 3 astensioni) è stata una risoluzione di Rassemblement Valdôtain che il capogruppo, Stefano Aggravi, ha presentato come «una soluzione mediana che ribadisce l'indiscutibile diritto del popolo israeliano e del popolo palestinese di esistere in modo autonomo e indipendente».

Il testo impegna «il Governo regionale ad attivarsi, anche attraverso i Parlamentari valdostani, per chiedere al Governo nazionale di incoraggiare ogni azione utile a garantire il cessate il fuoco umanitario nelle aree interessate dagli scontri, l'immediata liberazione degli ostaggi, la sicurezza dei due popoli e l'operatività degli aiuti umanitari per la popolazione civile a Gaza». La risoluzione inoltre esprime «piena solidarietà a tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti da un conflitto che sembra non avere soluzione né pace, in particolare i più deboli».

La mozione di Progetto Civico Progressista per chiedere all'Italia di riconoscere lo Stato di Palestina (come ha già fatto gran parte degli Stati membri dell'Onu) e di renderlo membro delle Nazioni unite è stata respinta con 28 astensioni e 7 "sì". Il testo chiedeva anche «impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di Diritto Internazionale per cercare di fermare il conflitto».

«Riconoscere lo Stato di Palestina - ha affermato la capogruppo Erika Guichardaz - non è solo un atto formale: è uno strumento per garantire quelle condizioni di parità nei negoziati tra Palestina e Israele e significa dare un segnale forte in favore del rispetto del diritto internazionale oltre che per riaffermare il nostro impegno per tutti i diritti umani».

 

 

E.G.

 

 

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