Abbondantemente superato il quorum di 505 voti
Sergio Mattarella è il nuovo dodicesimo della Repubblica. Al quarto tentativo supera di slancio il quorum richiesto di 505 voti: la maggioranza assoluta dell'assemblea dei 1009 grandi elettori.
Un successo ampiamente annunciato dopo che anche Angelino Alfano e il suo Ncd hanno deciso di abbandonare il fronte comune con Forza Italia per convergere in extremis sull'attuale giudice costituzionale e già ministro della sinistra democristiana. Un ripensamento quello del ministro dell’Interno che ottiene subito un riconoscimento del premier. "Non c'è bisogno di sottolineare - recita una nota di Palazzo Chigi - il rispetto, l'amicizia e l'impegno comune al governo sul cammino delle riforme che lega il premier e il ministro degli Interni". E lo stesso Alfano assicura e smentisce ogni maliziosa indiscrezione: "non sono mai stato minacciato dal segretario del Pd o dal presidente del Consiglio, che poi è la stessa persona. Né avrei mai potuto accettare una minaccia".
Non tutti però nel partito di Alfano si adeguano al nuovo corso. La portavoce Barbara Saltamartini si dimette dal suo incarico e vota scheda bianca e anche il capogruppo al Senato Maurizio Sacconi lascia polemicamente il suo ruolo di presidente del gruppo di Palazzo Madama.
Il candidato del segretario del Pd incassa alla fine i consensi, oltre che del suo partito, di Ncd, Sel, Scelta Civica, Gruppo delle Autonomie e Gruppo Misto. Più un manipolo dei grillini dissidenti che hanno lasciato il Movimento Cinquestelle. I fedelissimi di Beppe Grillo invece hanno continuato a votare, come stabilito ieri sera dopo una riunione dei loro gruppi parlamentari, Ferdinando Imposimato. Mentre Forza Italia si è arroccata sulla scheda bianca. Dalla Lega consensi di bandiera per Vittorio Feltri.
Ieri le ultime due votazioni con quorum qualificato (due terzi dell'assemblea) avevano prodotto un prevedibile nulla di fatto, ma poi in serata c’era stato un appello di Renzi a tutti i partiti.
Soddisfazione per l'elezione di Matterella è stata espressa da Augusto Rollandin, Albert Lanice e Rudy Marguerettaz. "Al nuovo Presidente della Repubblica – dichiara il presidente della Regione - chiediamo di proseguire l’impegno per la tutela e per il rispetto delle prerogative autonomiste e dei particolarismi. Impegno che crediamo possa onorare anche in virtù del fatto che le sue origini sono legate ad una Regione Autonoma e che nella sua lunga attività istituzionale ha dimostrato attenzione al rispetto dei principi costituzionali dai quali nasce lo Statuto di autonomia della Valle d’Aosta. Da parte nostra siamo disponibili a proseguire il dialogo e la collaborazione istituzionale che ha sempre caratterizzato i rapporti tra la Valle d’Aosta e il Capo dello Stato. Nell’augurare un buon lavoro al Presidente Sergio Mattarella – aggiunge Rollandin – , conoscendo il suo legame per la montagna, lo invitiamo sin d’ora a venire in visita in Valle d’Aosta".
Elena Giovinazzo