In conferenza stampa l'assessore alla Sanità e il direttore dell'Usl Pescarmona spiegano i numeri della categoria 'altro' che ha attirato le attenzioni della Commissione Antimafia
AOSTA. Governo regionale e Usl hanno scelto una conferenza stampa per fare chiarezza sulla campagna vaccinale contro il Covid-19 dopo le forti dichiarazioni del presidente della Commissione parlamentare antimafia sulle anomalie dei numeri in Valle d'Aosta, Sicilia, Campania e Calabria.
"La chiarezza e la trasparenza aumentano la fiducia verso il nostro sistema sanitario e la campagna vaccinale. Ritengo che quella della Valle d'Aosta sia un'ottima campagna: ce lo dicono i numeri. È importante che i cittadini abbiano fiducia nella nostra Usl e nella nostra campagna vaccinale". Così l'assessore regionale alla sanità, Roberto Barmasse.
Le spiegazioni sulla categoria "altro"
Prima questione da chiarire, quella della categoria di vaccinati denominata "altro" che, in proporzione, in Valle d'Aosta ha numeri molti alti rispetto alla media nazionale. È stata proprio questa circostanza ad attirare l'attenzione della Commissione Antimafia che giusto oggi ha rincarato la dose.
Il direttore generale dell'Azienda Usl Pescarmona (foto) in conferenza stampa ha spiegato in questo modo il perché di questa situazione. "Nella categoria "altro" ci sono tutti i soggetti tra 18 e 79 anni. Nella fase inizale, a febbraio, il vaccino AstraZeneca era destinato esclusivamente ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 55 anni, quindi poteva essere somminsitrato soltanto alla categoria "altro" insieme a insegnanti e forze dell'ordine. Di AstraZeneca ne abbiamo fatti oltre 6.000, di cui 1.800 tra il personale scolastico e 841 tra le forze dell'ordine. Le altre dosi sono tutte andate alla categoria "altro", altrimenti avremmo dovuto tenerle in frigorifero. Poi, per Pfizer, nelle 9.600 dosi che abbiamo inoculato quasi 6.000 sono andate a soggetti fragili. Abbiamo incluso i soggetti compresi nel cluster 3 anche con meno di 80 anni, i quali sono classificati nella categoria "altro"".
Sui motivi dell'estensione delle vaccinazioni alla fascia di età 70-79 prima di completare le inoculazioni agli ultra80enni ancora Pescarmona ha detto: "Ci sono vaccini diversi destinati a platee diverse. Gli over 80 sono spesso in condizioni di fragilità e ricevono il Pfizer, ma adesso come disponibilità di dosi siamo al lumicino". In settimana dovrebbero però arrivare nuove forniture.
Nelle Rsa "copertura altissima"
Nel fare un bilancio provvisorio della campagna vaccinale anti Covid-19 il direttore dell'Usl ha evidenziato la "copertura altissima" di vaccinati nelle Rsa. "Il 90% di utenti ha avuto la dose". La parte che manca è composta da coloro non ha voluto vaccinarsi e dagli ospiti che non sono in grado di dare il consenso e per i quali bisogna seguire una precisa procedura che richiede tempi più lunghi.
"In questa terza fase - ha sottolineato il direttore - dalle Rsa non c'è stato nemmeno un ricovero in ospedale. Solo due pazienti trasferiti a Variney, struttura dedicatai ai soggetti meno gravi. Questo dimostra che la scelta di cominciare dalle Rsa è stata corretta e ha dato i suoi frutti".
40% di rifiuti per AstraZeneca
Entro fine mese dovrebbe arrivare ad Aosta un'ingente fornitura di Pfizer, il vaccino che è dedicato alle categorie più fragili. Ne arriveranno 13.000 dosi e circa la metà servirà per i richiami. Per le altre dosi sarà data la possibilità di anticipare la prenotazione alle persone in lista tra gli over 80 e gli over 70 e 60 con patologie.
Una soluzione, quest'ultima, che viene incontro agli operatori del servizio InfoVaccini impegnati con le disdette. L'Usl riferisce un 10% di dinieghi alla vaccinazione tramite il portale tra coloro che dovevano ricevere il Pfizer e un 40% di rifiuti tra i prenotati con AstraZeneca, ora ribattezzato Vaxzevria.
Marco Camilli