Per la situazione CAS lo spostamento della centralina fa cambiare i dati
AOSTA. I dati sull'inquinamento dell'aria di Aosta "confermano la generale tendenza ad una riduzione delle concentrazioni, che sono ad oggi al di sotto dei valori medi annui di riferimento". Lo scrive l'Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente in una relazione preparata per l'Osservatorio della qualità dell'aria in ambito urbano riunitosi ieri.
Arpa ha presentato i dati riguardanti i macroinquinanti a maggio 2015 e i microinquinanti a tutto il 2014. "Sul breve periodo - scrive nella relazione - il numero di giorni di superamento del limite giornaliero per le polveri PM10 è inferiore al numero ammesso di 35 sull'intero anno solare".
Diversa la situazione dell'ozono che "fa registrare nel periodo dell'anno di massimo soleggiamento giornate con superamento del limite su 8 ore consecutive".
La relazione fornisce anche una panoramica di piazza Plouves, uno dei siti del capoluogo monitorati. Per quanto riguarda i microinquinanti "nel 2014 il Benzo(a)pirene, prodotto delle combustioni di materiali organici, è tornato al di sotto del limite normativo, dopo il superamento registrato nel 2013, e il nichel, metallo caratteristico delle emissioni dell'acciaieria CAS, prosegue nella tendenza alla diminuzione, con media annuale 2014 di 15 ng/m3 , inferiore al valore obiettivo di 20 ng/m3".
Proprio le rilevazioni nell'area della Cogne Acciai Speciali meritano una particolare attenzione. Con l'apertura del cantiere del nuovo parcheggio la centralina di via I Maggio (che lo scorso anno ha registrato 39 giornate di superamento dei limiti di Pm10, 4 più del numero massimo consentito) è stata spostata alla Pépinière e i dati rilevati sono cambiati. I valori di Nichel e Cromo, metalli emessi quasi esclusivamente dall'acciaieria, registrati dalla nuova centralina sono notevolmente più bassi (a livello di quelli di piazza Plovues) rispetto a quelli pervenuti alla stazione di via I Maggio e la causa principale è il vento che allontana le emissioni diffuse. Ne emerge una fotografia un po' distorta della situazione, tanto che Legambiente ha chiesto l'attivazione di un'altra centralina industriale che monitori con maggiore precisione le emissioni CAS.
Elena Giovinazzo