Infortunio sul lavoro e risarcimento

 

Per quanto datore di lavoro e lavoratore possano essere attenti e previdenti nel mettere a punto ed eseguire strategie efficaci di prevenzione del rischio, gli infortuni sul lavoro, purtroppo, possono comunque capitare. Nel caso in cui si verifichi questa sfortunata circostanza, il lavoratore può avere diritto a richiedere un risarcimento. In questo articolo esaminiamo i casi in cui il lavoratore ha diritto al risarcimento e chi è tenuto a risarcire il lavoratore.

Cos'è l'infortunio sul lavoro

Chiariamo prima di tutto cos'è l'infortunio sul lavoro. Il DPR 1124/1965 (Testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatorio contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali) definisce l'infortunio sul lavoro come un infortunio che avviene “in occasione di lavoro” e comporta una inabilità al lavoro che può essere “assoluta o parziale, ovvero una inabilità temporanea che comporti l'astensione dal lavoro per più di tre giorni”.

L'incidente deve quindi avvenire in orario di lavoro e, chiariamo, l'orario di lavoro comprende anche il periodo durante il quale il lavoratore si sta recando presso il suo posto di lavoro, sta tornando a casa, o si sta spostando dall'azienda per svolgere commissioni a suo carico.

La responsabilità

Se l'infortunio avviene “per colpa” del lavoratore, ovvero se l'incidente è stato determinato a causa di una sua disattenzione o per aver svolto delle procedure sbagliate, comunque esso rientra nella definizione di infortunio sul lavoro. Il gesto che ha portato l'incidente, però, deve essere riconducibile a finalità lavorative.

Se, in altre parole, il lavoratore subisce un incidente mentre soddisfaceva, ad esempio, un bisogno personale estraneo alle finalità lavorative, allora, in quel caso, non si può parlare di infortunio sul lavoro.

Risarcimento

Il lavoratore che subisce un infortunio sul lavoro ha diritto ad essere risarcito. Ma chi emette il risarcimento?

La normativa italiana prevede che i lavoratori dipendenti (e alcune categorie di liberi professionisti) siano assicurati in caso di infortunio o malattia professionale. La responsabilità dell'assicurazione con l'INAIL è responsabilità del datore di lavoro.

Nel caso in cui un dipendente subisca un infortunio sul lavoro, se il datore di lavoro ha regolarmente pagato l'assicurazione INAIL per il lavoratore (è tenuto a pagarla per tutti i lavoratori) è l'INAIL a risarcire i soggetti infortunati e il datore di lavoro è ritenuto esente da responsabilità civile.

Il risarcimento può essere di tipo economico, ma anche prevedere prestazioni di riabilitazione, reinserimento sociale, acquisto di protesi…

Infortunio sul lavoro: cosa fare

Responsabilità del lavoratore

In caso di infortunio, il lavoratore deve comunicarlo al datore di lavoro immediatamente. Deve anche sottoporsi ad una visita medica che può essere condotta dal medico del lavoro, dal medico di base, o anche da un medico di pronto soccorso. Il medico che effettua la visita rilascerà un certificato in cui indica la diagnosi e il numero dei giorni di inabilità temporanea.

Obblighi del datore di lavoro

Il datore di lavoro deve comunicare l'infortunio all'INAIL entro 2 giorni dalla ricezione del certificato medico da parte del lavoratore (solo nei casi in cui il lavoratore debba essere assente dal lavoro per più di tre giorni - escluso il giorno dell'evento).

 

 

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