Sci di fondo, 4° e 5° posto dell'Italia nella Team Sprint norvegese

Il duo femminile Ganz-Cassol arriva quinto mentre Pellegrino e Graz sono quinti

 

Un ottimo risultato per la coppia azzurra al femminile, quinta, e grande rammarico per quella maschile, quarta, nella volata a tre per il podio della Team Sprint in tecnica classica dei Campionati Mondiali di Fondo, a Trondheim (Norvegia).

Nella competizione in rosa, oro alla Svezia di Jonna Sundling e Maja Dahlqvist (20’51”) davanti agli Stati Uniti (Jessie Diggins, Julia Kern; 20’54”) e alla Svizzera (Anja Weber, Nadine Faehndrich; 21’00”). Al quinto posto Caterina Ganz e Federica Cassol (Cse), che chiudono in 21’43”, a 51”52 dalle vincitrici.

Nei maschi, alle spalle degli inarrivabili norvegesi Erik Valnes e Johannes Hoesflot Klaebo (18’27”) la volata a tre per due posti sul podio: a prevalere è la Finlandia di Ristomatti Hakola e Lauri Vuorinen (18’31”81) che ha la meglio, per un centesimo, sulla Svezia di Oskar Svensson e Edvin Anger (18’31”82) e sull’Italia di Davide Graz e Federico Pellegrino (Fiamme Oro), in 18’32”11, attardati di 4”40 dalla Norvegia, 3/10 dall’argento e 29/100 dal bronzo. Come nella Skiathlon, fatale l’ultima curva per Federico Pellegrino: finisce leggermente largo, perde per un attimo l’abbrivio, e sul rettilineo finale è superato da Anger, dopo che l’Italia è stata nelle posizioni di vertice in tutte le frazioni.

Pellegrino commenta la gara alla Fisi: «È una gara tosta e lunga, e si risolve in una manciata di secondi. È stato bello fare parte del gioco, però mi fa male non essere riuscito a prendere la medaglia. Mi dispiace per Graz perché si è fatto trovare pronto quando è stato chiamato in causa. Ci tengo a ringraziare Elia Barp che non ha potuto essere qui, ma si divertirà tanto in futuro su queste distanze. Ci è mancato poco, purtroppo ho avuto avversari più forti di me, lo devo accettare. Sapevo che nella volata finale non avrei avuto molte chances, però Anger ha dimostrato di essere veramente forte. Probabilmente avrei potuto provare ad allungare in salita anziché aspettare. So che gli ultimi metri della Sprint in classico è un mio limite, peccato».

Così Cassol parla della sua prova: «In confronto alla Sprint della settimana scorsa avevo sensazioni buone e devo dire che sia io, sia Caterina Ganz eravamo focalizzate sulla pista e sulle avversarie e avevamo ottimi materiali. Abbiamo battuto Germania e Norvegia, fa una certa impressione, ripetere un risultato del genere a distanza di tanti anni è una bella soddisfazione, a dire la verità ci credevo sin da stamattina, poi bisogna dimostrarlo sul campo. Credo ci siamo riuscite».

 


redazione

 

 

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