Ospedale di comunità di Aosta, incognite sul futuro di lavoratori e ospiti del J.B. Festaz

La consigliera regionale Guichardaz (Pcp) ha sentito l'azienda per avere informazioni: «mi hanno risposto che è ancora prematuro parlarne»

 

Casa di riposo J.B. Festaz

La creazione sul territorio della Valle d'Aosta di ospedali di comunità è uno dei punti cardine della sanità pubblica del futuro, secondo le indicazioni dell'amministrazione regionale. Queste strutture saranno un punto di incontro tra l'assistenza territoriale e la sanità ospedaliera. La Regione ne ha previste per il momento due, uno delle quali sorgerà ad Aosta nell'attuale J.B. Festaz grazie ai finanziamenti del Pnrr.

La scorsa estate la Giunta regionale ha approvato un accordo di programma con i gestori dell'attuale Casa di riposo e recentemente il J.B. Festaz ha dato il via libera al progetto preliminare di fattibilità tecnica ed economica da quasi 2 milioni di euro.

Attorno alla nascita dell'ospedale di comunità di Aosta però ci sono ancora dei punti non chiari: la destinazione degli attuali ospiti, il futuro dei lavoratori della struttura e il cronoprogramma per esempio.

Sulla questione del personale impiegato la consigliera regionale del Pcp Erika Guichardaz ha depositato una interpellanza rimasta in sospeso a causa della crisi politica in Regione. «Volevo comprende rispetto al personale cosa era stato deciso», spiega. Nell'interpellanza Guichardaz cita la possibilità di riconoscere il J.B. Festaz come ente di reparto per assorbire eventuali esuberi. Intanto, in attesa delle risposte dell'assessore alla sanità all'iniziativa, sulla questione è intervenuta l'azienda: «Il 9 febbraio mi hanno detto che è ancora prematuro parlarne», riferisce la consigliera regionale. Dai sindacati, infine, nessuna indicazione.

L'altro punto su cui c'è ancora poca chiarezza riguarda le tempistiche di realizzazione dell'ospedale di comunità. «Si parla di lavori che inizieranno in estate, o almeno questa era la possibilità emersa, e proprio per questo ho chiesto se fossero stati promossi degli incontri con il personale», dice l'esponente del Pcp. La richiesta di avere informazioni dettagliate però si è scontrata con risposte «molto vaghe, soprattutto sul cronoprogramma».

I dubbi riguardano poi anche la futura collocazione degli ospiti della Rsa «e soprattutto quelli più gravi ancora dell'Uap (Unità di assistenza prolungata, ndr). Ad oggi - afferma sempre la consigliera - non ho ancora avuto una risposta su dove verranno messi».

«La situazione mi preoccupa - conclude la consigliera del Pcp -. Ero già preoccupata quando si pensava di spostare la Rsa a Variney per via della distanza dall'ospedale. Secondo la mia visione di sanità, l'Ospedale di comunità poteva sorgere all'ex Parini, se ne fosse stato realizzato un nuovo ospedale altrove, oppure nella struttura di via Brocherel che ancora non è attiva. I 2 milioni del finanziamento potevano essere riversati lì senza toccare altre realtà già operative».

 

 

Marco Camilli

 

 

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